CATANZARO «L’obiettivo è comune: ma le modalità con cui ci si arriva devono necessariamente rispettare le normative. Il Gruppo Sacal incaricato di gestire una così delicata situazione di emergenza che ha coinvolto il mondo, dopo solo tre riunioni tenutesi in videoconferenza ha dimostrato poca responsabilità, scarsa conoscenza delle procedure da attuare, gestendo la trattativa in modo superficiale e approssimativo». E’ quanto si afferma in un comunicato congiunto delle segreterie regionali di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil Trasporti e Ugl-Ta. «La distanza a cui fa riferimento il presidente della Sacal con le organizzazioni sindacali – è detto nel comunicato – era inevitabile nel momento in cui il gruppo non ha inteso addivenire ad un accordo che tutelasse i lavoratori e l’azienda. Sin dal primo incontro le organizzazioni sindacali, appresa l’impossibilità manifestata dall’azienda di anticipare la Cigs ai dipendenti degli scali calabresi, si sono mostrate diffidenti
nei confronti del gruppo Sacal manifestando le loro perplessità sulla mancanza di liquidità dichiarata che ha indirizzato inizialmente il sindacato verso una soluzione che potesse garantire il reddito ai lavoratori. Abbiamo assistito, da quel momento, nei vari incontri a un gioco al rilancio sulle mensilità da garantire ai lavoratori, ascoltando addirittura dalla stessa Sacal proposte di anticipo di mensilità con soldi degli stessi lavoratori, come ad esempio la quattordicesima, per
poi, nientemeno, richiederli in restituzione nei mesi successivi». «La nostra insistenza sull’anticipazione della Cigs mirata a garantire una continuità retributiva ai lavoratori, imposta
peraltro dalla normativa in materia di ammortizzatori sociali – sostengono le segreterie regionali dei sindacati di categoria – è stata utile per scoprire, nel prosieguo degli incontri, che Sacal non solo disponeva e dispone della liquidità necessaria per far fronte a tale esigenza, ma che addirittura è intenzione dell’azienda utilizzarla per attrarre i vettori. Responsabilmente abbiamo tentato di riportare il gruppo Sacal verso una soluzione, attuata da tutte le aziende italiane del trasporto aereo, che potesse garantire il reddito ai lavoratori e il futuro dell’azienda rappresentando più volte che la procedura con pagamento diretto dell’Inps, posta da Sacal come condizione indiscutibile per addivenire ad un accordo, avrebbe comportato un probabile mancato accoglimento della Cigs da parte del Ministero del Lavoro subito dopo aver accertato dagli Enti preposti al controllo la disponibilità di liquidità nelle casse dell’azienda. Ci saremmo scontrati con un rischio di revoca di
Cigs che non possiamo permetterci sia a tutela dei lavoratori ma anche dell’azienda. L’ammortizzatore sociale attuabile nelle aziende del trasporto aereo, come prevedono le recenti circolari ministeriali, ancora oggi rimane quello della Cigs con anticipazione, ciò garantirà anche l’integrazione salariale del Fondo del Trasporto Aereo importante per i lavoratori, non
attivabile invece con la cassa integrazione in deroga che in queste ore Sacal, attraverso Confindustria, sta tentando di attuare, dimostrando anche in questo caso la scarsa conoscenza
delle procedure e delle normative»
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