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Fase 2, Bevacqua e Graziano: «Grave scivolone istituzionale di Tallini»
REGGIO CALABRIA «Quando si dice che in Calabria, oltre ai territori idro-geologicamente in difficoltà, anche la politica è soggetta a visibile degrado, non si è lontani dal vero. Sono tanti gli esemp…
Pubblicato il: 03/05/2020 – 14:22
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REGGIO CALABRIA «Quando si dice che in Calabria, oltre ai territori idro-geologicamente in difficoltà, anche la politica è soggetta a visibile degrado, non si è lontani dal vero. Sono tanti gli esempi di inadeguatezza che stanno venendo fuori in questo triste periodo nel quale, anziché privilegiare l’azione unitaria e comune per combattere le condizioni impossibili determinate dal coronavirus, si prediligono le solitarie fughe in avanti, prive di qualsiasi congruo appiglio normativo e di ottemperanza alla buona prassi. Il Presidente dell’Assemblea Legislativa non può minacciare di aprire “guerre” contro il Governo nazionale per difendere un atto dell’Esecutivo regionale». È quanto dichiarano, in un comunicato congiunto il capogruppo Pd in Consiglio Regionale, Domenico Bevacqua, e il commissario regionale partito, Stefano Graziano, che aggiungono: “Nello specifico, la posizione assunta da Tallini di improprio difensore dell’improvvida ordinanza Santelli, universalmente nota come «apri bar e ristoranti», rivela un senso delle istituzioni sostanzialmente assente. È gravissimo per il presidente di un Consiglio regionale definire il Governo del Paese “ostile alla nostra Regione”, specie in un momento in cui questo stesso Governo mira a salvaguardare la salute dei cittadini da ogni pericolo, esistente e sopravveniente. Lo scivolone è marchiano sia nella forma, per l’uso di un linguaggio a dir poco fuori luogo, sia nel merito, perché si assume un compito di perorazione che non gli pertiene in alcun modo. Non è davvero comprensibile che egli interpreti il suo ruolo come non farebbe neppure il più semplice dei consiglieri comunali di un piccolo paesello. Vorremmo, infatti, ricordare al presidente Tallini che a lui spetta di rappresentare tutti i membri del Consiglio e non già soltanto la maggioranza che governa la Regione. La sua violazione del principio di neutralità e di rappresentanza istituzionale è ulteriormente aggravata dal ricorso a “pezze d’appoggio” che fanno a cazzotti con la Costituzione e con le regole che disciplinano l’ordinamento. Consiglieremmo, pertanto, al presidente Tallini di avvalersi, magari, di “penne” meglio attrezzate di quelle consultate in questa circostanza e nutrite di una maggiore conoscenza della nostra Carta fondamentale». «Da ultimo – concludono Bevacqua e Graziano – invitiamo il Presidente Tallini a riflettere, piuttosto, sulla legge regionale (di cui si è reso promotore) approvata nell’ultima Seduta: una legge che, sotto la neutrale dicitura di “Interventi di manutenzione normativa”, si presenta affetta da macroscopiche inopportunità. Ma su questo, ritorneremo quanto prima».
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