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Aiuti emergenza Covid, Viminale alle Prefetture: «Verificare se le aziende sono in mano ai clan»

Sottoscritto un protocollo tra ministeri dell’Interno dell’Economia e Sace per impedire che i beneficiari siano infiltrate. Prevista la revoca immediata del finanziamento se c’è l’interdittiva anti…

Pubblicato il: 05/05/2020 – 11:56
Aiuti emergenza Covid, Viminale alle Prefetture: «Verificare se le aziende sono in mano ai clan»

ROMA Sulle erogazioni pubbliche concesse alle imprese nella Fase 2 si accende il faro delle Prefetture per prevenire i rischi di infiltrazione della criminalità organizzata. Con una circolare inviata dal capo di Gabinetto del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, si sottolinea l’esigenza di assicurare una tempestiva erogazione delle risorse per le imprese, senza però «sacrificare le ineludibili necessità di prevenzione amministrativa antimafia, particolarmente avvertite in questo momento storico».
Proprio a questo fine è stato sottoscritto un protocollo che impegna l’Interno, il ministero dell’Economia e delle Finanza e la società Sace a collaborare per «impedire il beneficio di qualunque utilità di fonte pubblica a vantaggio di un’impresa in odore di condizionamento mafioso». Previsto che, nel caso venga rilasciata un’interdittiva antimafia, «il soggetto finanziatore provveda all’immediata revoca del contratto di finanziamento e siano avviate le iniziative volte al recupero, anche forzoso, del credito».
ECCO COME FUNZIONERANNO I CONTROLLI Il decreto 23 dell’8 aprile prevede interventi a sostegno della liquidità realizzati mediante un sistema di garanzie concesse dallo Stato in favore delle banche che eroghino finanziamenti alle imprese. Il protocollo Interno-Economia-Sace delinea un sistema che attua le verifiche antimafia per tutte le imprese beneficiarie.
Chi richiede il finanziamento presenta un’autocertificazione  per attestare che nei propri confronti non ci sono cause di divieto, decadenza o sospensione. Visto il numero presumibilmente elevato di soggetti da controllare, è previsto che la Sace si doti di un apposito programma informatico per interfacciarsi con la Banca dati nazionale unica della documentazione antimafia (Bdna). Anche sugli atti di concessione di garanzie che non superano i 150mila euro è prevista la verifica sulla veridicità delle autocertificazioni.
Per una mirata azione di prevenzione e contrasto dei tentativi di infiltrazione mafiosa, la circolare definisce di «strategica rilevanza una preliminare ed accurata azione di monitoraggio degli specifici contesti territoriali, finalizzata a far emergere eventuali indicatori di rischio».

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