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Emergenza rifiuti, la discarica di Columbra è pronta
Crotone è sommersa dal pattume per l’impossibilità di raccogliere i rifiuti. Intanto l’impianto per ospitare altri rifiuti ha ottenuto le autorizzazioni per implementare la capacità
Pubblicato il: 22/05/2020 – 17:36
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di Gaetano Megna
CROTONE La città pitagorica sommersa dai rifiuti. Da domani potranno essere conferiti nella discarica di Columbra. La notizia è arrivata nel pomeriggio di oggi e fa tirare un sospiro di sollievo ai rappresentanti dell’Akrea e di Ekrò. La Regione Calabria ha informato la società Ekrò, che gestisce l’impianto di Ponticelli che, a sua volta, ha dato la bella novella ad Akrea. Da domani, quindi, i rifiuti della città pitagorica potranno essere conferiti nella discarica privata allocata a Crotone. Era stata la governatrice della Calabria, Jole Santelli, a indicare la discarica di Columbra quale punto di conferimento dei rifiuti prodotti nell’area di riferimento dell’Ambito territoriale ottimale pitagorico (Ato).
Si partirà con il conferimento dei rifiuti stipati nelle vasche dell’impianto di Ponticelli, 400 tonnellate, per poi passare a quelli sparsi in città. La situazione di emergenza venutasi a determinare dovrebbe essere recuperata nei prossimi giorni. Ci vorrà, infatti, tempo per ripulire le strade e i quartieri da una massa enorme di rifiuti. La situazione era diventata drammatica e con l’aumento delle temperature, previste per i prossimi giorni, si sarebbero potute determinare anche problemi di salute pubblica.
Il fetore ha, comunque, già contaminato l’aria. Sono piene di rifiuti le vasche dell’impianto di lavorazione di Ponticelli e i cassonetti, in molte zone della città, non si vedono più, perché sommersi dalla monnezza. A disposizione dell’Ato Crotone nell’impianto di Columbra dovrebbe esserci uno spazio per 7.000 tonnellate, ricavato dall’abbassamento dell’altezza della parte della discarica aumentata con l’ordinanza contingibile e urgente emanata, lo scorso mese di settembre, dall’allora governatore della Calabria, Mario Oliverio. L’ordinanza che ha autorizzato l’abbancamento a Columbra di 120.000 tonnellate di rifiuti provenienti da ogni parte della Calabria. Il peso e il percolato rilasciato dai rifiuti hanno ridotto l’altezza per cui questo spazio nuovo, venutosi a creare, potrebbe essere utilizzato per lo smaltimento della monnezza che attualmente infesta la città.
LA POSIZIONE DI AKREA «Per rimanere a Crotone, come più volte sottolineato, – scrive Akrea in una nota stampa diffusa oggi – Akrea è nell’impossibilità di effettuare il servizio di raccolta dal momento che l’impianto di selezione di Ponticelli, dove il gestore conferisce i rifiuti solidi urbani, è a sua volta fermo da giorni in attesa di utili indicazioni da Regione e Ato provinciali». Sempre nel comunicato Akrea sottolinea di non avere responsabilità nel disservizio e di non potere fare nulla, nonostante la protesta continua dei cittadini. «Ai nostri sportelli – scrive ancora Akrea – giungono anche segnalazioni di vetri e materiali vari sparsi sulla spiaggia, giustamente giudicati pericolosi per la incolumità delle persone». A questo proposito la società chiarisce di non essere affidataria per contratto del servizio delle pulizie della spiaggia. Questo servizio, pagato a parte, viene affidato tutti gli anni ad Akrea per i mesi compresi tra giugno e agosto. La pulizia dell’arenile potrà esser effettuata, quindi, dopo l’affidamento da parte del Comune. In ogni caso, però, i vetri e gli altri materiali vengono depositati da cittadini poco rispettosi dell’ambiente. C’è da dire, a questo proposito, che l’arenile cittadino era perfettamente pulito durante il periodo dei divieti di circolazione dovuti alla diffusione della pandemia del Covid-19. L’immondizia sulla spiaggia è comparsa dopo il “liberi tutti”. Ci sono state persone che hanno festeggiato sulla spiaggia la riconquistata libertà bevendo bibite e mangiando di tutto. I vetri e quant’altro sono i rifiuti lasciati presso i bivacchi.
LA DIFFERENZIATA POTREBBE RIDIMENZIONARE L’EMERGENZA Crotone è uno dei pochi, se non l’unico, capoluogo di provincia d’Italia dove non si effettua la raccolta differenziata. Ovvero si raccolgono solo i cartoni. Non è mai partita la raccolta differenziata dell’umido. In teoria si è fatta la raccolta del vetro, della plastica e della carta. I pochi cassonetti presenti per la raccolta differenziata di questi prodotti, molto spesso non sono stati nemmeno svuotati e ci sono stati anche i soliti vandali che li hanno distrutti dandoli alle fiamme. C’è l’impegno del nuovo presidente dell’Akrea, Gianluca Giglio, di fare partire subito il servizio. Secondo quanto è stato possibile apprendere i primi giorni della prossima settimana dovrebbe essere definito il contratto con il Comune. La differenziata, effettuata adeguatamente, potrebbe essere la soluzione all’emergenza rifiuti, mai risolta a Crotone. (redazione@corrierecal.it)
Il fetore ha, comunque, già contaminato l’aria. Sono piene di rifiuti le vasche dell’impianto di lavorazione di Ponticelli e i cassonetti, in molte zone della città, non si vedono più, perché sommersi dalla monnezza. A disposizione dell’Ato Crotone nell’impianto di Columbra dovrebbe esserci uno spazio per 7.000 tonnellate, ricavato dall’abbassamento dell’altezza della parte della discarica aumentata con l’ordinanza contingibile e urgente emanata, lo scorso mese di settembre, dall’allora governatore della Calabria, Mario Oliverio. L’ordinanza che ha autorizzato l’abbancamento a Columbra di 120.000 tonnellate di rifiuti provenienti da ogni parte della Calabria. Il peso e il percolato rilasciato dai rifiuti hanno ridotto l’altezza per cui questo spazio nuovo, venutosi a creare, potrebbe essere utilizzato per lo smaltimento della monnezza che attualmente infesta la città.
LA POSIZIONE DI AKREA «Per rimanere a Crotone, come più volte sottolineato, – scrive Akrea in una nota stampa diffusa oggi – Akrea è nell’impossibilità di effettuare il servizio di raccolta dal momento che l’impianto di selezione di Ponticelli, dove il gestore conferisce i rifiuti solidi urbani, è a sua volta fermo da giorni in attesa di utili indicazioni da Regione e Ato provinciali». Sempre nel comunicato Akrea sottolinea di non avere responsabilità nel disservizio e di non potere fare nulla, nonostante la protesta continua dei cittadini. «Ai nostri sportelli – scrive ancora Akrea – giungono anche segnalazioni di vetri e materiali vari sparsi sulla spiaggia, giustamente giudicati pericolosi per la incolumità delle persone». A questo proposito la società chiarisce di non essere affidataria per contratto del servizio delle pulizie della spiaggia. Questo servizio, pagato a parte, viene affidato tutti gli anni ad Akrea per i mesi compresi tra giugno e agosto. La pulizia dell’arenile potrà esser effettuata, quindi, dopo l’affidamento da parte del Comune. In ogni caso, però, i vetri e gli altri materiali vengono depositati da cittadini poco rispettosi dell’ambiente. C’è da dire, a questo proposito, che l’arenile cittadino era perfettamente pulito durante il periodo dei divieti di circolazione dovuti alla diffusione della pandemia del Covid-19. L’immondizia sulla spiaggia è comparsa dopo il “liberi tutti”. Ci sono state persone che hanno festeggiato sulla spiaggia la riconquistata libertà bevendo bibite e mangiando di tutto. I vetri e quant’altro sono i rifiuti lasciati presso i bivacchi.
LA DIFFERENZIATA POTREBBE RIDIMENZIONARE L’EMERGENZA Crotone è uno dei pochi, se non l’unico, capoluogo di provincia d’Italia dove non si effettua la raccolta differenziata. Ovvero si raccolgono solo i cartoni. Non è mai partita la raccolta differenziata dell’umido. In teoria si è fatta la raccolta del vetro, della plastica e della carta. I pochi cassonetti presenti per la raccolta differenziata di questi prodotti, molto spesso non sono stati nemmeno svuotati e ci sono stati anche i soliti vandali che li hanno distrutti dandoli alle fiamme. C’è l’impegno del nuovo presidente dell’Akrea, Gianluca Giglio, di fare partire subito il servizio. Secondo quanto è stato possibile apprendere i primi giorni della prossima settimana dovrebbe essere definito il contratto con il Comune. La differenziata, effettuata adeguatamente, potrebbe essere la soluzione all’emergenza rifiuti, mai risolta a Crotone. (redazione@corrierecal.it) Argomenti
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