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Elezioni comunali nel Crotonese, al via il confronto nel centrodestra

Incontro tra i rappresentanti di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia. Si vota a Crotone, Cirò Marina, Strongoli, Rocca di Neto e Santa Severina, forse anche a Cutro

Pubblicato il: 14/06/2020 – 21:10
Elezioni comunali nel Crotonese, al via il confronto nel centrodestra

di Gaetano Megna
CROTONE Prende il via il confronto nel centrodestra per le prossime elezioni amministrative al Comune di Crotone, a Cirò Marina, Strongoli, Rocca di Neto e Santa Severina. Potrebbe anche essere interessato al voto il Comune di Cutro, dove il sindaco si è dimesso e le sue dimissioni dovrebbero diventare operative il 3 luglio prossimo. I rappresentanti di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia si sono incontrati nel tardo pomeriggio di oggi. «Si è trattato di un aperitivo tra amici», ha commentato il parlamentare azzurro Sergio Torromino. All’incontro hanno partecipato i massimi vertici territoriali dei tre partiti: Sergio Torromino, Michele De Simone, segretario provinciale di Fratelli d’Italia, e Giancarlo Cerrelli, segretario provinciale della Lega.
Si è trattato di un incontro interlocutorio per avviare il primo ragionamento sulla formazione da mettere in campo per conquistare la maggioranza al Comune di Crotone, ma anche negli altri Comuni interessati al voto. Sono le prime schermaglie di un percorso che si concluderà con la scelta del candidato a sindaco nella città pitagorica e negli atri comuni. Il segretario della Lega si è riservato di informare il proprio segretario regionale sulle attività che si intendono mettere in campo a Crotone. Nei prossimi giorni si apriranno i tavoli per avviare ufficialmente il confronto che dovrà concludersi con le scelte dei candidati e la definizione dei programmi. Inizia la bagarre, perché secondo voci che rimbalzano da Roma la data delle elezioni potrebbe addirittura essere anticipata al prossimo 6 settembre. Nelle scorse settimane era stata ipotizzata la data del 20 settembre, poi si è parlato di una data da definire tra il 15 ottobre e il 15 dicembre e nelle ultime ore addirittura viene ipotizzato il voto al 6 settembre. In questa direzione vi sarebbe stata la posizione ferma di alcuni presidenti di regioni, che vorrebbero monetizzare i consensi ottenuti nella gestione della pandemia da Covid-19. Nell’indicare la data del 6 settembre prossimo, però, si sta tenendo conto della necessità della chiusura delle scuole, sedi di seggi elettorali. L’eventuale chiusura delle scuole tra primo turno, ballottaggio e sanificazione dei locali sta facendo, quindi, riflettere sull’opportunità di indicare una data che non richiede la chiusura degli edifici scolastici. Il voto prima dell’avvio del nuovo anno scolastico. L’opinione pubblica non condividerebbe un’ulteriore slittamento dell’inizio della ripresa delle attività didattiche. (redazione@corrierecal.it)

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