ROMA «Rilanciare il Sud attraverso una nuova e necessaria linea ferroviaria che colleghi anche la Calabria ionica, le risorse ci sono e supporterò questo progetto anche in Europa». L’eurodeputata Laura Ferrara porta all’attenzione di Bruxelles la diagonale del Mediterraneo per il Sud, ovvero il progetto di far attraversare il Mezzogiorno da infrastrutture ferroviarie diagonali, capaci di collegare tre mari: Ionio, Adriatico e Tirreno.«Durante gli Stati generali dell’economia, conclusi domenica, il presidente Conte ha annunciato la volontà del Governo di rafforzare la rete ferroviaria interregionale. Gli investimenti di questo tipo troverebbero copertura anche attraverso il Recovery Fund nelle cui priorità rientra, appunto, l’idea di modernizzare le infrastrutture con maggior attenzione a quelle ferroviarie, anche perché in linea con i principi del green new deal».«Il trasporto ferroviario nel sud Italia continua a rappresentare un’emergenza mai risolta – scrive la Ferrara nella sua interrogazione sul tema, alla Commissione europea -. Il bilancio di mezzo secolo di politica dei trasporti ferroviari nel Mezzogiorno è fallimentare: un gap sempre più ampio separa il Sud dal resto del Paese e dagli obiettivi europei dello sviluppo ottimale di una rete transeuropea dei trasporti in grado di garantire l’accessibilità e la connettività di tutte le regioni dell’Unione, anche quelle remote e ultraperiferiche».
«Nella mia interrogazione rilevo dunque l’importanza della realizzazione di questa nuova linea ferroviaria che partirà da Brindisi verso Taranto, proseguirà in Basilicata e infine verso il Tirreno per confluire nella linea AV Napoli-Salerno. Nella sua seconda diramazione attraverserà la parte settentrionale della Calabria, scendendo lungo la costa ionica per poi attraversare in diagonale la regione lungo la direttrice Sibari-Paola. Infine, un altro tratto percorrerà l’intero versante ionico da Sibari fino a Reggio Calabria. Questo progetto in pratica metterebbe finalmente a sistema la parte ionica calabrese da sempre isolata a causa di collegamenti scarsi o del tutto inesistenti».
«Chiedo pertanto alla Commissione – conclude l’europarlamentare del M5s – di aggiornare le mappe della rete globale Ten-T come riportate nei Regolamenti comunitari e soprattutto di sostenere e sollecitare la realizzazione di questo ambizioso progetto nel nascente Next Generation Eu meglio conosciuto come Recovery Fund».
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