di Luca Latella
CORIGLIANO ROSSANO È tempo di vertenze territoriali. Se con le buone non si ottiene nulla, allora è meglio passare alle cattive. Sembra essere questa la linea di condotta utilizzata dal Comune di Corigliano Rossano con Poste Italiane, a tal punto da ingaggiare due battaglie.
Una riguarda la riapertura dell’ufficio di Cantinella, popolosa contrada a nord della città e l’altra il Codice di avviamento postale, poiché la gestione di una città di 80mila abitanti, circa 50 contrade, molte omonimie, attraverso un unico Cap ed un unico centro di smistamento concentrato nell’ufficio centrale di Corigliano, sta creando non pochi problemi alla popolazione. Ed allora capita che un residente a Rossano – già sede di centro di smistamento poi unificato – debba recarsi a Corigliano per ritirare una raccomandata o che un pacco faccia il giro del mondo prima di comprendere quale fra le due via Nazionale esistenti, ad esempio, sia quella giusta.
Intanto, però, l’Amministrazione ha inviato – o sta per farlo – una diffida a Poste Italiane per la succursale di Cantinella.
La società postale, nel chiudere originariamente l’ufficio dal 3 al 29 febbraio scorsi, aveva inviato il Comune ad adeguare i locali. L’emergenza sanitaria ha fatto il resto e dilatato a dismisura i tempi, ma nel frattempo l’Amministrazione comunale ha comunque ultimato i lavori e lo scorso 16 giugno la ditta che li ha effettuati ha anche inviato via pec l’agibilità dei locali.
A distanza di undici giorni da quella comunicazione, non ricevendo alcuna risposta, il Comune ha così deciso di inviare la diffida a riaprire gli uffici di Cantinella. Insomma, se i lavori effettuati sono stati effettuati regolarmente e l’agibilità è stata comunicata il 16 giugno, perché la filiale non ha ancora riaperto i suoi battenti? È quello che si chiedono da Palazzo Garopoli, in attesa che lunedì prossimo se ne sappia di più.
Presumibile anche che le complicazioni ereditate dall’ex comune di Corigliano, a proposito delle particelle catastali su cui insiste l’ufficio postale di Cantinella, non abbiano agevolato il lavoro dell’ente. Sembra infatti che il terreno sia di proprietà demaniale ma che non sia stato mai accatastato, nonostante un contratto in essere fra Comune e Poste risalente – a quanto pare – alla fine degli anni ’60 e del valore di circa 1000 lire.
Il resto – una probabile nuova diffida sui codici di avviamento postale – alla prossima puntata. (l.latella@corrierecal.it)
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