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Regione, in bilico la nomina del segretario generale

Gli uffici della Cittadella segnalano in punta di diritto una «violazione di legge» nell’avviso che ha portato alla scelta di Borgo. E ne consigliano l’annullamento. Per non esporre l’ente «a respo…

Pubblicato il: 01/07/2020 – 7:07
Regione, in bilico la nomina del segretario generale

di Pablo Petrasso
CATANZARO
La lettera gira da giorni tra i piani alti della Cittadella. E ha un contenuto squisitamente tecnico che consiglia al governo regionale un dietrofront che farebbe molto rumore. Secondo la burocrazia l’avviso per il conferimento dell’incarico di dirigente generale del dipartimento Segretariato generale andrebbe annullato.
E con esso la nomina di uno dei due super manager appena arrivati a Catanzaro: Maurizio Borgo, ex capo di gabinetto del ministero delle Infrastrutture (l’altro, che guidava Agenas e ora è al timone del dipartimento Tutela della Salute, è Francesco Bevere).
La missiva indirizzata al dg del dipartimento Organizzazione e risorse umane evidenzia «evidenti vizi di legittimità» nella procedura e ne chiede l’«annullamento».
Questione da giuristi ma, si sa, negli atti la forma è sostanza. E se la forma non è allineata alle norme rischia di creare scompensi burocratici potenzialmente pericolosi. Secondo quanto è stato possibile apprendere, il parere reso dal settore che analizza gli atti sul piano giuridico, considera corretta l’intestazione dell’avviso pubblicato lo scorso 26 maggio. Ma, a fronte di un’intestazione che richiama la normativa vigente, uno degli articoli, quello che individua i destinatari dell’incarico, sarebbe stato redatto sulla base di una normativa regionale ormai superata. In sostanza, poiché l’invito a partecipare alla selezione era rivolto sia a dirigenti di ruolo che a manager esterni alla Regione, era necessario che fosse centrato sui crismi dell’articolo 19 del Testo unico del Pubblico impiego aggiornato. Gli uffici del dipartimento Personale, invece, avrebbero inserito tra i criteri il riferimento a una legge regionale ormai superata. Il ragionamento contenuto nella lettera prosegue in punta di diritto. Con una conclusione tranciante: poiché ci si trova davanti a una «violazione di legge, non si può dare seguito all’avviso». Il suggerimento è quello di annullarlo e riproporlo «in conformità alla normativa vigente». Anche per non «esporre l’amministrazione a responsabilità e conseguenti danni». La forma è sostanza, insomma. Anche davanti alla nomina dei super manager. E non è detto che l’osservazione applicata all’avviso che ha portato alla scelta di Borgo non si estenda anche agli atti che hanno determinato la nomina di Bevere al timone della sanità. (p.petrasso@corrierecal.it)

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