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PEDIGREE | L'intercettazione sulla scomparsa di Pietro Nicolò: «Una storia vecchia vecchia vecchia»

Nel gennaio 2004 si persero le tracce del padre dell’ex consigliere regionale Alessandro, considerato il capo del locale di Spirito Santo: era in compagnia di un’altra persona. I corpi non furono mai…

Pubblicato il: 09/07/2020 – 17:32
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PEDIGREE | L'intercettazione sulla scomparsa di Pietro Nicolò: «Una storia vecchia vecchia vecchia»
di Fabio Papalia REGGIO CALABRIA “Una storia vecchia vecchia vecchia”, almeno di 16 anni, quanti ne sono trascorsi dal gennaio 2004, quando Pietro Nicolò scomparve in compagnia di un’altra persona. Era il padre di Alessandro Nicolò, ex consigliere regionale arrestato con l’accusa di associazione mafiosa nell’ambito dell’operazione Libro Nero. Di questa vecchia storia c’è traccia nelle intercettazioni dell’operazione Pedigree, in una conversazione avvenuta all’interno dell’abitazione dei coniugi Cortese-Pitasi il 15 aprile dello scorso anno tra Stefania Pitasi (moglie di Maurizio Cortese, oggi principale indagato dell’operazione), il padre Paolo, i figli, Antonino Barbaro e un quarto soggetto. A un certo punto il discorso verte sull’incendio ai danni della pizzeria “Passion Pizza”, e il quarto interlocutore sostiene che, tra le possibili cause di quell’evento, potevano esserci attriti all’interno della famiglia Libri e in particolare tra Giovanni e Peppe, trovando d’accordo su questo Antonino Barbaro il quale esclama «Là c’è stato qualche attrito tra loro» e precisa che il contrasto deriva da «una storia vecchia vecchia vecchia» citando al riguardo «C’è il discorso di Mico Ventura là… Si ma quella zona era di Mimmo, quella zona là… la sapete voi la storia e non storia non è che non la sapete, già hanno avuto attrito tra di loro si sono macinati tra di loro… Si ma… c’è un amico là, o no, voi lo sapete poi a Mico gli hanno fatto la cosa che lo hanno arrestato ed ha scoperto le cose… le sapete ma non è che ve le dico io lo dice il giornale io non è che so però ci sono…». A quel punto Paolo Pitasi interrompe il racconto di Barbaro e ricorda che il quartiere di Spirito Santo, tempo addietro, era di competenza di tale Pietro, ormai defunto, circostanza confermata anche da Barbaro il quale precisa che tale Pietro poi era scomparso. Pitasi: «Prima di tutti là sapete chi se l’era presa quella zona?» Barbaro: «Prima?» Pitasi: «Chi se l’era presa là in quella zona» Pitasi: «Il bonanima di Pietro» Barbaro: «Pietro… Pietro chi…(inc.)» Pitasi: «Sì» Barbaro: «Ma all’epoca è scomparso, ma all’epoca state parlando di un fatto vecchio ancora si quello si ma c’è un’altra cosa». Per gli inquirenti è «chiaro il riferimento degli interlocutori – si legge nell’ordinanza del gip – a Pietro Nicolò, nato a Reggio Calabria il 4 luglio 1933 e scomparso nel gennaio 2004, capo del locale di Spirito Santo, secondo i conversanti, prima della sua morte». I corpi di Pietro Nicolò e della persona scomparsa insieme a lui non vennero più ritrovati.
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