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Rinascita-Scott, l’accusa deposita 4 faldoni di prove. Ci sono due nuovi pentiti

Messi agli atti i verbali dei collaboratori Michele Camillò e Antonio Cannatà. Tra le carte anche i verbali del giudice Petrini sull’avvocato Pittelli

Pubblicato il: 14/09/2020 – 20:25
Rinascita-Scott, l’accusa deposita 4 faldoni di prove. Ci sono due nuovi pentiti

di Alessia Truzzolillo
ROMA Quattro faldoni di materiale probatorio sono stati depositati oggi, nel corso di una lunga udienza della fase preliminare del processo “Rinascita-Scott”, imbastito dalla Dda di Catanzaro, dai pubblici ministeri Antonio De Bernardo, Annamaria Frustaci e Andrea Mancuso. Nel corposi materiale d’accusa spiccano i verbali di due nuovi collaboratori di giustizia: Michele Camillò (imputato per associazione mafiosa in quanto appartenente alla cosca Camillò/Pardea) e Gaetano Antonio Cannatà (alias “Sapituttu” imputato per associazione mafiosa, partecipe dell’associazione dedicandosi in particolare all’esercizio abusivo del credito e all’usura). Ma non solo: tra gli atti depositati dall’accusa ci sono le dichiarazioni rese dagli imputati Michele La Robina, già funzionario nella Prefettura di Vibo Valentia, e Nicola La Robina, già ausiliario la giudice di pace di Vibo. I due fratelli sono accusati di rivelazione di segreto d’ufficio per avere rivelato notizie d’ufficio in favore di Renato Iannello, amministratore di fatto ed effettivo dominus della ditta individuale Casanova Costruzioni. Depositato, inoltre, da parte dell’accusa anche una corposo fascicolo con i verbali di interrogatorio dell’ex giudice della Corte d’Appello di Catanzaro Marco Petrini, imputato a Salerno per corruzione in atti giudiziari, per avere accettato denaro e regali in cambio di “interventi” sui procedimenti. Un sistema, quello scoperchiato dalla Guardia di finanza di Crotone, che investe anche diversi avvocati tra i quali, da quanto si apprende, anche Giancarlo Pittelli, imputato in Rinascita con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e anche di rivelazione di segreti d’ufficio, in concorso con il colonnello dei carabinieri Giorgio Naselli e l’imprenditore, in odore di mafia, Rocco Delfino. Pittelli ha ottenuto il giudizio immediato e il processo per lui partirà il 9 ottobre davanti al Tribunale di Vibo Valentia.
Tra gli atti depositati vi sono, inoltre, le trascrizioni delle conversazioni intercettate in carcere nei confronti dell’imputato Leoluca Lo Bianco.
STILO Nel corso dell’udienza di oggi ha proseguito nelle sue spontanee dichiarazioni un altro imputato, l’avvocato Francesco Stilo, il quale ha annunciato la deposizione della remissione del processo ad altra sede giudiziaria – in questo caso Salerno – perché avrebbe riscontrato una situazione di grave pregiudizio nei propri confronti.
ECCEZIONI DI INCOMPATIBILITA’ DEL GUP E CALENDARIO Gli avvocati hanno presentato nuove eccezioni riguardo all’incompatibilità del gup Claudio Paris. È stato stilato, infine, un fitto calendario che partirà dal 22 settembre per sciogliere la riserva sulle questioni preliminari e per dare parola parola alle costituende parti civili. Si prosegue, inoltre il 23, 25, 26  e 30 settembre e l’uno 2, 3, 5, 6, 7, 8, 10, 13, 14, 15, 17, 23, 24, 27, 31 ottobre. Le questioni sul piatto sono lo scioglimento della riserva sulle questioni preliminari; la discussione delle parti civili; le eccezioni sulle costituzioni delle parti civili; le eccezioni sulla documentazione depositata; le posizioni stralciate le discussione dei pubblici ministeri. Il calendario è lungo per assicurare l’aula ma non è detto che si celebreranno tutte le udienze. (a.truzzolillo@corrierecal.it)

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