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Caso Manna-Petrini, incidente probatorio da rifare. «Vogliamo i video degli interrogatori»

Rinviato l’esame sulle dichiarazioni dell’ex giudice della Corte d’Appello. Mancano documenti e i verbali messi agli atti sono omissati in punti chiave. «Va capito se Petrini è un teste affidabile»…

Pubblicato il: 02/10/2020 – 20:31
Caso Manna-Petrini, incidente probatorio da rifare. «Vogliamo i video degli interrogatori»

di Alessia Truzzolillo
SALERNO Un incidente probatorio impossibile da sostenere perché mancavano atti necessari e alcuni verbali che erano stati prodotti erano omissati. È stato rinviato al 13 ottobre l’esame del giudice della Corte d’Appello di Catanzaro, Marco Petrini, al quale erano stati convocati a partecipare l’avvocato Marcello Manna, l’avvocato Luigi Gullo e il pregiudicato Francesco Patitucci, esponente di spicco della cosca “Lanzino-Ruà”. Stando agli atti dell’indagine “Genesi” – condotta dalla Procura di Salerno – in tre occasioni, il 30 maggio 2019, nell’ottobre 2019, e il 4 dicembre 2019, il giudice Petrini avrebbe ricevuto rispettivamente 2.500 euro dall’avvocato Marcello Manna all’interno di una busta, 5000 euro dall’avvocato Luigi Gullo, d’intesa con Marcello Manna, e, infine, altre 5.000 euro dalle mani di Gullo, d’intesa con Manna. Scopo della gravissima condotta addebitata agli indagati, era l’assoluzione di Patitucci dall’accusa dell’omicidio di Luca Bruni, esponente dell’omonima cosca di Cosenza ucciso a gennaio 2012. Patitucci in primo grado era stato condannato a 30 anni ma in appello era stato assolto, il 4 dicembre 2019, dalla corte presieduta da Marco Petrini.
Petrini e Manna sono, inoltre, accusati di corruzione in atti giudiziari poiché Petrini, dietro l’accettazione di un compenso da 2.500 euro, avrebbe annullato il decreto di sequestro, con conseguente revoca della confisca, nei confronti di Ioele Antonio.

L’INCIDENTE PROBATORIO La Procura di Salerno ha chiesto l’incidente probatorio nei confronti degli indagati. Oggetto dell’esame dovevano essere i verbali di Petrini del 31 gennaio 2020, 5 febbraio 2020 e 17 aprile; due intercettazioni audio-video del 30 maggio 2019 effettuate negli uffici di Petrini della Corte d’Appello e della Commissione Tributaria provinciale di Catanzaro; una terza intercettazione video del 4 dicembre 2019 registrata negli uffici di Petrini della Corte d’Appello; il verbale di spontanea presentazione di Marcello Manna, del 10 giugno 2020. Tra gli atti sottoposti e incidente probatorio c’è anche il verbale di perquisizione e sequestro del 15 gennaio 2020 operato nei confronti di Petrini relativo alla “somma di denaro in contanti”. Alla richiesta di incidente probatorio si allegano inoltre i verbali delle udienze relative al processo Patitucci e il decreto relativo al procedimento a carico di Antonio Ioele.

«IMPOSSIBILE IL CONTROESAME» Ma i verbali – spiega lo stesso Manna sentito dopo l’udienza – erano stati consegnati alle parti omissati in punti cruciali rispetto ai fatti contestati. Un handicap che non avrebbe consentito di procedere con il controesame. Altri documenti erano mancanti e inoltre le difese – gli avvocati Armando Veneto e Paolo Carbone per Manna, Gianluca Garritano per Patitucci e Michele Tedesco per Luigi Gullo – hanno chiesto che venissero prodotti anche audio e video degli interrogatori di Petrini, «per capire come sono stati condotti questi interrogatori», ha affermato Manna.
«Va anche chiarito se Petrini è un teste affidabile», ha aggiunto l’avvocato e sindaco di Rende che non esita a parlare di «situazione allarmante».

PETRINI E SARACO Anche le dichiarazioni di Petrini e di un altro imputato, Francesco Saraco, hanno richiesto l’incidente probatorio che avrebbe dovuto tenersi questa mattina e che è stato rinviato per difetti di notifica. Un confronto-contraddittorio tra Petrini e l’avvocato Saraco che è stato rinviato all’8 ottobre per difetti di notifica.
La Procura di Salerno sta cercando di cristallizzare le prove scaturite dalle dichiarazioni dei due imputati attraverso un confronto al quale anche gli altri indagati sono stati chiamati a intervenire in contraddittorio.
Nel corso della giornata di oggi, davanti al gip, è stata accolta l’istanza presentata dall’avvocato Michele Gigliotti, legale di Emilio Santoro affinché questi, che si trova in regime di domiciliari, si possa recare libero e senza scorta alla prossima udienza. Richiesta negata, invece, nei confronti dell’ex consigliere regionale Giuseppe Tursi Prato e del commercialista Claudio Schiavone. Anche loro si trovano ai domiciliari con l’accusa di corruzione in atti giudiziari. (a.truzzolillo@corrierecal.it)

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