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«In sei mesi soltanto sei posti in più di terapia intensiva»

Il capogruppo pd in consiglio regionale Bevacqua: «L’emergenza Covid non turba le menti della Cittadella, che preferiscono misure inutili. Spostiamo i fondi Ue disponibili su sanità e trasporto pub…

Pubblicato il: 14/10/2020 – 17:57
«In sei mesi soltanto sei posti in più di terapia intensiva»

REGGIO CALABRIA «I posti terapia intensiva erano 146 a marzo, sono 152 a metà ottobre: la pianificazione anti Covid in Calabria sta tutta in questi due numeri allarmanti. In sei mesi, solo sei posti in più. Bisogna attivare immediatamente un tavolo regionale per affrontare in maniera complessiva e organica una situazione che, da drammatica, potrebbe diventare, Dio non voglia, tragica. Stiamo, finora inutilmente, enunciando proposte chiare e concrete anche per quanto riguarda i Trasporti Pubblici Locali: l’unica maniera per garantire una mobilità sanitariamente più sicura è quella di utilizzare i mezzi delle aziende private, coinvolgendole in piano straordinario per consentire tranquillità agli spostamenti casa-scuola e casa-lavoro». È quanto dichiara il Capogruppo Pd in consiglio regionale, Domenico Bevacqua, il quale aggiunge: «E non è soltanto questione di terapie intensive: la situazione è la medesima per quanto riguarda le sub intensive, i Pronto Soccorso Covid, il personale da assumere. I problemi non si risolvono nascondendo la testa sotto la sabbia. Da sei mesi stiamo chiedendo di usare i fondi Ue già disponibili per affrontare un’emergenza che sta cambiando il mondo ma, evidentemente, non turba le menti assopite della Cittadella regionale. In compenso, però, si trova modo di impiegare fiumi di risorse europee per misure di dubbia utilità come “In Calabria” e “StaiInCalabria”: anzi, dopo averne constatato il sostanziale fallimento, si è pensato bene di insistere e duplicarle».
«Abbiamo a immediata disposizione –prosegue Bevacqua – le risorse europee non spese: leviamole dai capitoli oggi non necessari e spostiamole in massa verso l’emergenza in atto, cominciando da sanità e trasporti. In un tempo straordinario come quello che stiamo vivendo, noi siamo disposti a tutta la collaborazione istituzionale possibile. Ma vorremmo trovare qualcuno con cui collaborare”. “Infine – conclude Bevacqua – rinnovo un appello al ministro Speranza: ponga definitivamente termine alla telenovela inscenata dagli attuali commissari. Scelga i migliori e scelga persone che conoscano la realtà calabrese. Mai come adesso, la Calabria ne ha bisogno».
DI NATALE (IRIC): REGIONE IMMOBILE Anche il segretario-questore dell’assemblea regionale Graziano Di Natale segnala la «mancanza di iniziativa della Regione». «Sebbene la situazione in Calabria non sia ancora da allarme rosso – scrive –, prendo atto della mancanza di iniziativa di una Regione immobile ed assente, che finora nulla ha fatto, in vista di una possibile nuova emergenza, disattendendo finanche gli impegni sui reparti di terapia intensiva, ai quali, doveva esser data priorità assoluta».
«A oggi, in Calabria – prosegue – abbiamo 10,5 posti letto ogni centomila abitanti, a discapito dei 14 che dovrebbero essere garantiti ogni centomila residenti. È una situazione mai presa seriamente in considerazione dalla Regione Calabria. Addirittura, il dato è impietoso, se si tiene conto che, attualmente, i posti di terapia intensiva sono 152, soltanto sei in più rispetto all’inizio della pandemia».
Il consigliere regionale, eletto nella lista “Io Resto In Calabria”, prosegue la nota «ha prontamente presentato un’interrogazione, in data 14/10/2020» per conoscere «i motivi per i quali i posti di terapia intensiva risultano ancora non operativi e di più si chiede di conoscere le motivazione dei ritardi nelle procedure di potenziamento presso gli Hub calabresi». Tenuto conto, inoltre «che, a metà maggio, con il ‘Decreto Rilancio’, il Governo ha stanziato le risorse per mettere in sicurezza ed allestire un numero 7.500 posti letto di terapia intensiva». L’interrogazione, è scritto nella nota, «volta a denunciare un servizio essenziale che annaspa, tra reparti pronti ma non allestiti e mancanza di personale sanitario, interessa ed attenziona anche la rianimazione dell’Ospedale San Francesco di Paola».
«Chiedo alla giunta regionale – afferma il vicepresidente della commissione regionale contro la Ndrangheta – di tenere fede agli impegni assunti. Lo faccio a nome di tutti i calabresi. Ho sempre cercato il dialogo istituzionale, ma, mio malgrado, non posso tacere. Non si può, infatti, tergiversare sulla salute dei cittadini. All’ospedale di Paola, i lavori della terapia intensiva sono stati ultimati da mesi, mancano gli arredi. Cosa causa questo ritardo? Esiste una scelta logica che, ad oggi, vieta di poter contare su ulteriori posti letto? Da rappresentante delle istituzioni – conclude Di Natale – mi batterò affinché questo territorio non venga ulteriormente depredato e mortificato. L’ospedale di Paola, è un punto nevralgico sul nostro litorale, e deve poter contare sui posti di terapia intensiva, per sopperire ad un’eventuale emergenza, e per implementare l’offerta sanitaria sul Tirreno Cosentino».

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