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Impennata dei contagi, Ricciardi: «C’è la responsabilità di molte Regioni»

Il consigliere del ministro della Salute e professore di Igiene alla Cattolica attacca le amministrazioni regionali per non aver adottato provvedimenti quest’estate per ridurre il diffondersi del v…

Pubblicato il: 25/10/2020 – 10:04
Impennata dei contagi, Ricciardi: «C’è la responsabilità di molte Regioni»

ROMA «Molte Regioni non hanno fatto ciò che dovevano fare quest’estate per adeguare il sistema, oggi ne paghiamo le conseguenze. Abbiamo poche settimane per intervenire. Servono chiusure locali, anche regionali, perché il coprifuoco non funziona». Così in un’intervista a Il Messaggero Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute e professore di Igiene alla Cattolica. «In una scala da 1 a 10 – afferma – il mio livello di preoccupazione arriva a 9. Il ministro Speranza aveva preparato un piano in 5 punti sulle cose che dopo la prima fase andavano fatte. Alcune Regioni lo hanno assolutamente ignorato». E adesso? «Due settimane fa avevo detto che con delle contromisure avremmo potuto arginare un’epidemia che ci avrebbe portato a 16 mila casi al giorno entro Natale. I 16 mila casi li abbiamo avuti giovedì. Si tratta chiaramente di un ritmo di crescita insostenibile. Non bastano più le misure di contenimento: servono lockdown mirati ad alcune province o anche regioni» altrimenti «presto saremo costretti a ricorrere a chiusure generalizzate. Parlo di aree geografiche. Le misure legate agli orari non hanno alcuna evidenza scientifica. Dove sono state applicate, non hanno avuto effetto nel contenimento. La Francia applica il coprifuoco da una settimana, ma l’incremento dei contagi è ancora molto sostenuto».
«Il mancato potenziamento degli ospedali che doveva essere fatto da giugno in poi – dice ancora l’esperto – oggi porta tutti a concentrarsi sui casi di coronavirus a cui bisogna trovare posto nei reparti perché gli ospedali riservati ai pazienti Covid sono già saturi. Questo compromette l’assistenza ai pazienti di altre patologie».
Infine, le proteste di venerdì sera a Napoli: «Non c’è dubbio che sia stato un evento organizzato».

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