In una fase così drammatica il rilancio dell’Italia passa necessariamente dal rilancio del Sud e dalla riduzione del gap tra Mezzogiorno e Calabria e il resto del Paese. È stato questo il “leit motiv” del webinar organizzato dalla Fondazione Europa Mezzogiorno Mediterraneo presieduta dall’ex governatore Mario Oliverio. Un confronto a più voci, centrato soprattutto sull’opportunità derivante dal “Recovery Fund”, che ha visto la partecipazione di Claudio De Vincenti, già ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno, l’economista Giulio Viesti, amministratori locali, parlamentari, rappresentanti del mondo imprenditoriale e sociale calabrese. #entriamonelmerito della Next Generation Eu e della Programmazione Europea: questo il titolo dell’iniziativa che Oliverio promosso per lanciare dalla Calabria una serie di proposte finalizzate allo sviluppo sostenibile.
L’INTERVENTO DI OLIVERIO A introdurre i lavori, l’ex governatore della Calabnria, per il quale «l’attuale difficile fase evidenzia la fragilità dell’attuale modello sviluppo, e davanti a questa crisi bisogna riequilibrare i territori a vantaggio del Mezzogiorno, che va assunto come il motore di una impostazione nuova, moderna, innovativa e sostenibile di sviluppo. È ora fondamentale – ha proseguito Oliverio – una migliore utilizzazione delle risorse per ridurre lo squilibrio, partendo dalle infrastrutture che sono un pilastro fondamentale. Il Mezzogiorno spesso è stato ingannato non tanto sul piano della programmazione quanto della utilizzazione delle risorse e della realizzazione degli interventi. Bisogna fare presto, con chiarezza di obiettivi». Oliverio ha così ricordato che, alla guida della Regione, «per l’Alta Veocità abbiamo fatto proposta, lo studio di fattibilità va fatto subito, poi bisogna accelerare e rafforzare gli investimenti sul corridoio jonico e sulla viabilità interna. Bisogna lavorare per l’attraversamento stabile dello Stretto perché è chiaro che l’alta velocità lo richiede come coerente proiezione. In definitiva, bisogna sssumere le grandi infrastrutture e l’ammodernamento infrastrutturale del Mezzogiorno come momento di unificazione del paese e di rilancio». Oliverio ha quindi declinato altri obiettivi prioritari, come «la digitalizzazione, fondamentale per la pubblica amministrazione, per lo sviluppo delle imprese e per le famiglie: oggi “Il Sole 24 Ore” ha rilevato che la Calabria è la prima regione in Italia 71% per copertura della banda larga, al 71%, ma non basta, questo non deve diventare un cattedrale nel deserto», Per l’ex governatore inoltre altri obiettivi sono «l’economia green, partendo dalla sistemazione idrogeologia e ambientale del territorio, che la più grande opera pubblica da realizzare, e dalla valorizzazione dei borghi, un progetto che abbiamo messo in campo alla regione e che deve andare avanti. Poi, istruzione, formazione e ricerca: dal Sud deve partire un grande progetto di raccordo tra il territorio e il sistema delle Università. Infine, equità e inclusione sociale». Il tutto per Oliverio deve passare da un «ripensamento degli interventi comunitari e nazionali nel Sud. In riferimento al ciclo 2021-27 bisogna negoziare con Ue la possibilità di utilizzare queste risorse per la defiscalizzazione, inserendo elementi di incentivazione ai giovani, così si blocca la fuga dei cervelli e di sburocratizzazione che elimini le attuali bardature. Il Sud non ha bisogno di una Lega sud ma di un organismo che coordini tutti questi interventi, come la cabina di regia adottata qualche tempo fa».
GLI INTERVENTI DI DE VINCENTI E VIESTI Per l’ex ministro De Vincenti, «il “Recovery Fund” è una grande occasione per ricostruire le basi della crescita del Paese e in questo contesto la crescita del Mezzogiorno, che è un fondamentale punto di riferimento per l’Europa essendo la porta del Mediterraneo, è decisiva perché se un terzo della popolazione è in condizione di ritardo economico e sociale il Paese non cresce. Il “Recovery Fund” apre quindi una nuova prospettiva di sviluppo, ma poi c’è anche bisogno di interventi di sostegno all’economia e alle persone nell’immediato, interventi per i quali vanno investiti fondi comunitari e nazionali. Gli obiettivi su cui lavorare sono due: tamponare le ferite di oggi e programmare il futuro. E due – ha spiegato De Vincenti – sono gli assumenti importanti per il Mezzogiorno: la regola del 34% e la fiscalità di vantaggio. Con il “Recovery Fund tutto questo si può irrobustire». Infine, Viesti ha evidenziato che «il punto chiave sarà la progettazione di un paese diverso. La debolezza del Sud e del Paese sono state le facce della stessa medaglia, e oggi un buon equilibrio territoriale nella destinazione delle risorse è fondamentale, perché non è possibile immaginare un rilancio del Paese senza eliminare questo squilibrio. Mi sembra – ha concluso l’economista – che il clima politica sia un po’ migliorato rispetto a qualche tempo fa anche se vedo che c’è ancora qualcuno che dice che al Sud arrivano già troppe risorse». Al dibattito hanno portato il loro contributo, tra gli altri, la parlamentare Enza Bruno Bossio, e i sindaci di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà e di Crotone, Vincenzo Voce.
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