REGGIO CALABRIA Due distinte manifestazioni si sono incontrate in Piazza Italia: una con tanto di impianto di amplificazione, l’altra giunta a distanza di pochi minuti in corteo.
In poco tempo la piazza si è riempita con circa 600 persone, secondo i numeri comunicati dalla Digos.
Il nucleo della protesta è diventato la statua al centro, alla cui sommità sono salite alcune persone per prendere la parola. Tra questi Antonello Errante, dipendente Avr già presente in occasione dell’arrivo a Reggio del segretario leghista Matteo Salvini per presentare il candidato di centrodestra alle ultime amministrative, Antonino Minicuci.
Alla base della protesta, nelle parole dello stesso Errante, l’ultradecennale commissariamento della sanità calabrese, dunque di una cattiva gestione del governo che ha inciso in maniera significativa sull’odierna decisione di “chiudere” la regione.
Non è servito molto tempo perché nella piazza reggina si scaldassero animi già tesi, e infatti sono esplose tre bombe carta, una più potente dell’altra, a distanza di poco tempo. Una quarta si è sentita in lontananza dopo che le volanti sono intervenute a cinturare la piazza. La parte più preoccupante è stato il rimando a domani dei manifestanti che si sono dati appuntamento nello stesso luogo alla stessa ora per violare tutte insieme le restrizioni imposte dal governo. Nel frattempo è stato ferito un carabiniere, che potrebbe essere stato colpito da un oggetto scagliato nella mischia. Il militare è stato subito medicato e, a quanto si apprende, ha riportato un graffio dietro a un orecchio.
https://youtu.be/pP5liH1-5zI
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