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Sanità ancora nel caos, Gaudio rinuncia all'incarico

L’ex rettore ha comunicato il suo rifiuto al ministro della Salute Speranza. Decisivo il “trattamento” ricevuto dopo l’ufficializzazione della scelta del governo. Il settore resta senza guida. «Mot…

Pubblicato il: 17/11/2020 – 14:09
Sanità ancora nel caos, Gaudio rinuncia all'incarico

CATANZARO Neppure il tempo di acquisire la nomina che Eugenio Gaudio ha rinunciato all’incarico di commissario alla Sanità per la Calabria. La notizia è circolata in ambienti politici nella tarda mattinata ed è stata confermata dalla TgR Calabria nell’edizione delle 14. Gaudio, dopo gli attacchi ricevuti nella serata di lunedì, subito dopo la scelta del Consiglio dei ministri, è stato descritto come «seccatissimo» per il trattamento ricevuto. La notizia dell’indagine a suo carico aperta dalla Procura di Catania è rimbalzata dappertutto ed è stata trattata quasi con i crismi di una condanna. Ci sarebbe anche questo atteggiamento tra le motivazioni che avrebbero spinto l’ex rettore della Sapienza a contattare il ministro alla Salute Roberto Speranza e comunicare la sua mancata disponibilità ad assumere il delicato incarico. Si torna al punto di partenza, dunque: la sanità calabrese è senza una guida da quasi due settimane. In realtà, sui presunti contatti intervenuti tra l’accademico e il ministro si apre un giallo: secondo fonti vicine a Speranza, questa mattina non ci sarebbe stata alcuna telefonata prima del “no” dell’ex rettore all’incarico.
«MIA MOGLIE NON VUOLE TRASFERIRSI A CATANZARO» A Repubblica.it, Gaudio ha spiegato che alla base di questa decisione ci sono «motivi personali». «Mia moglie – ha detto – non ha intenzione di trasferirsi a Catanzaro. Un lavoro del genere va affrontato con il massimo impegno e non ho intenzione di aprire una crisi familiare».
«Sarebbe una sfida importante, ma la famiglia per me è un valore», ha detto ancora Gaudio che, in merito alle notizie sul suo coinvolgimento dell’inchiesta sull’Università di Catania ha spiegato: «Sono sempre colpito dall’imbarbarimento della politica. Le do una notizia in proposito: il procuratore di Catania ha appena fatto sapere al mio avvocato che è andato a depositare la richiesta di archiviazione per il mio presunto abuso di ufficio».
IL FRATELLO: «NON AVEVA ACCETTATO» Al giallo della rinuncia aggiunge un elemento anche Roberto Gaudio, fratello dell’ex rettore: «La notizia è certamente vera, perché mio fratello già ieri si era riservato di decidere. Poi la sua nomina è stata data per certa ma in realtà lui non aveva accettato. Noi avevamo dei dubbi – ha proseguito Roberto Gaudio all’Ansa – perché per mio fratello significava lasciare la sua vita a Roma e trasferirsi qui in Calabria». Sempre secondo fonti vicine al ministro Speranza, invece, l’accettazione dell’incarico da parte di Gaudio sarebbe stata esplicita.
LA PROPOSTA DI SPIRLÌ «Mi auguro non sia così, non ne ho avuto conferma da parte del Governo. Sto aspettando che Gaudio mi chiami per lavorare insieme. Se così non fosse mi auguro che il Governo ne prenda atto della proposta che da tempo ho avanzato e cioè di lavorare insieme e decidere insieme una gestione unitaria della sanità che sia condivisa per almeno 6 o 12 mesi». Questo il commento del governatore reggente Nino Spirlì quando la notizia non era ancora stata confermata dallo stesso Gaudio. «La politica – continua Spirlì – ha capito che è necessario cambiare linguaggi, i commissari hanno portato ad un degrado tale che è imbarazzante. Se la vecchia politica aveva sbagliato, la gestione commissariale non ne ha azzeccato una».
ETERNA EMERGENZA Continua, dunque, il caos intorno alla sanità calabrese. Dopo le dimissioni del generale Saverio Cotticelli e quelle del successore designato Giuseppe Zuccatelli – travolto dalle polemiche per le sue frasi “negazioniste” sulle mascherine – sembra dunque tramontare anche la soluzione rappresentata dall’accademico di origini cosentine. Mentre Gino Strada, che fonti di Palazzo Chigi davano come consulente esterno per l’emergenza Covid, ha fatto sapere lunedì sera di non aver ricevuto alcuna proposta ufficiale da parte del governo Conte, pur offrendo la propria disponibilità a collaborare per intervenire nell’emergenza calabrese. Che – i fatti degli ultimi giorni ne sono la prova – non è soltanto sanitaria.
«SANITÀ DA UNA SETTIMANA SENZA GUIDA» Sul «vuoto di potere» della sanità interviene anche il consigliere regionale del Pd Carlo Guccione. «Ci si vuole rendere conto – si chiede Guccione – che da oltre una settimana la Calabria ha un vuoto di potere nella gestione della sanità? E che tutto questo sta accadendo in piena pandemia? Ci si rende conto che la Regione Calabria è commissariata e che in questo momento non c’è alcun commissario? Uno si è dimesso, il nuovo non riesce ad essere nominato. È una situazione paradossale che si sta giocando sulla salute dei calabresi».
«Il governo nazionale non può perdere altro tempo e non assumersi questa responsabilità. Il nostro sistema sanitario – ha dichiarato Guccione – sotto la pressione del Covid-19 rischia di collassare e al posto di chi dovrebbe prendere le decisioni, al momento, ci sono una scrivania e una poltrona vuota. Non bisogna perdere neanche un minuto. Il Governo nomini chi voglia ma nomini subito un commissario competente e in grado di essere subito operativo. Si chiuda definitivamente questa brutta pagina che rischia di mettere in cattiva luce non solo la Calabria ma anche chi è alla guida del Paese». (ppp)

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