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Regione, le "strigliate" della Corte dei Conti sul bilancio di previsione

La sezione di controllo riscontra 12 criticità nel documento approvato nello scorso mese di aprile: si va dal ritardo nella sua adozione alle lacune nella gestione contabile della sanità

Pubblicato il: 20/11/2020 – 7:18
Regione, le "strigliate" della Corte dei Conti sul bilancio di previsione

CATANZARO Dal ritardo nell’approvazione del documento contabile alla mancata chiarezza su alcune poste e su alcuni aspetti: sono dodici le criticità che la sezione regionale di controllo della Corte dei Conti ha riscontrato nell’analisi del bilancio di previsione per gli anni 2020-2022 della Regione Calabria, bilancio approvato nello scorso mese di aprile, uno dei primi atti di questa legislatura ormai al tramonto.
LE CRITICITA’ DEL BILANCIO REGIONALE Nella delibera numero 199 adottata dalla camera di consiglio del 29 ottobre scorso, la magistratura contabile mette in fila tutte le criticità che dovranno essere sanate, a partire dal «ritardo nell’approvazione del Bilancio di previsione (esercizio provvisorio) e quindi ritardo nell’approvazione del Defr (Documento regionale di economia e Finanza) e della legge di stabilità». In sede di controdeduzioni la Giunta ha spiegato che «tenuto conto della data di cessazione delle attività consiliari e della inopportunità che il nuovo Governo regionale si trovasse a gestire politiche economiche e risorse sulla base delle decisioni dell’uscente legislatore, è stata procrastinata l’approvazione di tutti i documenti di programmazione che costituiscono il presupposto per la predisposizione del bilancio di previsione», ma ciò nonostante la Corte dei Conti «non può non rilevare il ritardo con il quale è stato approvato il citato intervento normativo». Così come i giudici contabili rilevano, quanto al Bilancio di previsione della regione, «la mancata adozione del “piano degli indicatori e dei risultati attesi di bilancio” da parte di alcuni degli enti ed organismi strumentali, come individuati in parte motiva, in violazione di quanto disposto dall’articolo 18 bis del decreto legislativo 118 del 2011», e ancora «la mancata attuazione del Piano annuale delle assunzioni 2020 da parte del Consiglio regionale per come comunicato dallo stesso Consiglio». Altre criticità registrate dalla sezione di controllo della Corte dei Conti sono «la carenza di elementi di riscontro alla valutazione della congruità del fondo per passività potenziali, la carenza negli accertamenti e riscossioni rispetto alle previsioni relative all’attività di ricerca e repressione delle violazioni tributarie», e ancora – si legge nella delibera – «la mancata chiarezza sugli obiettivi derivanti dalle misure di razionalizzazione/revisione delle partecipazioni societarie direttamente o indirettamente possedute! e la «mancata chiarezza sulle criticità evidenziate nelle previsioni di entrata in riferimento alla riscossione dei crediti nei confronti dei Comuni relativamente alla fornitura del servizio idrico e nella gestione dei rifiuti solidi urbani».
LACUNE NELLA GESTIONE CONTABILE DELLA SANITA’ Non mancano poi le “lacune” contabili con riferimento alla gestione ella sanità: qui la Corte dei Conti individua «criticità sulla coerenza tra il bilancio preventivo economico annuale, redatto dai singoli enti del servizio sanitario, e la programmazione sanitaria ed economico-finanziaria della Regione e quindi il bilancio di previsione della Regione stessa; la mancata adozione del bilancio consolidato del Servizio sanitario Regionale in violazione dell’articolo 32 del decreto legislativo 118 del 2011». Non finisce qui, perché i giudici contabili riscontrano anche «la mancanza di chiarezza sulla integrazione dei contratti dei direttori generali e dei direttori amministrativi degli enti del servizio sanitario regionale inserendo uno specifico obiettivo volto al rispetto dei tempi di pagamento, e condizionando almeno il 30% della corresponsione dell’indennità di risultato al raggiungimento dell’obiettivo assegnato; la mancata sottoscrizione di una parte dei contratti che definiscono i volumi delle prestazioni erogabili dagli operatori privati accreditati» e infine «la mancanza di chiarezza sulla ricognizione dei debiti verso i fornitori degli enti del servizio sanitario regionale e della gestione sanitaria diretta, scaduti al 31 dicembre 2019». In tutto, 12 le criticità del bilancio di previsione 2020 della Regione: la delibera della Corte dei Conti si conclude con l’invito, al presciente della Giunta e del Consiglio, a provvedere, per la parte di relativa competenza, all’adozione delle “misure conseguenziali”: “a occhio”, se ne parlerà con la prossima legislatura. (a. cant.)

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