CROTONE Giornata intensa per il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia. Questa mattina prima tappa a Cosenza per visitare il nuovo ospedale da campo insieme al sindaco della città brutia, Mario Occhiuto, e il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli. Dopo Cosenza, e prima di arrivare alla Cittadella regionale per la conferenza Stato-Regioni, Boccia ha sorvolato anche il territorio crotonese, devastato da un intenso weekend di maltempo.
«Le immagini del maltempo che nei giorni scorsi ha devastato Crotone e i territori limitrofi sono drammatiche. Adesso la situazione sta migliorando – ha detto proprio Boccia – e con il Capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, e il Presidente della Regione, Nino Spirlì, abbiamo fatto un sopralluogo sulle zone colpite per poter procedere in tempi rapidissimi alla definizione degli aiuti». «Il nostro grazie più sentito alle donne e agli uomini della Protezione civile, dei Vigili del fuoco e dell’Esercito per gli interventi eccezionali fatti nelle scorse ore in tempo reale. Il sostegno ai comuni calabresi, ai cittadini e alle attività danneggiate saranno immediati».
«IMPEGNO TOTALE PER CROTONE» «Se ogni istituzione farà il suo lavoro in linea con il lavoro straordinario fatto dai soccorritori Crotone avrà risposte immediate». Così il ministro dopo aver sorvolato la città insieme al capo della protezione civile Angelo Borrelli e al presidente ff della Regione Nino Spirlì. Boccia ha poi incontrato, in Prefettura, i rappresentanti istituzionali locali e la rappresentanza parlamentare crotonese.
«L’impegno è totale per Crotone – ha detto il Ministro -. Prefetto e rappresentanti del territorio hanno fatto il punto sui danni che ha subito. Sulle calamità naturali lo Stato può solo dire “Ci siamo”, ma in queste occasioni bisogna essere rigorosi. Calamità naturale che questa bellissima città conosce perché ha ancora sulla pelle le ferite dal ’96. Noi non lo abbiamo dimenticato. Stiamo lavorando insieme al presidente Spirlì da questa mattina». Boccia, ringraziando i volontari della Protezione civile, i pompieri e le forze dell’ordine «che hanno permesso che il dramma dell’alluvione non si trasformasse in tragedia», ha sottolineato le procedure da seguire per risarcire i danni ai cittadini: «Ora tocca ai livelli istituzionali essere all’altezza dei soccorritori. Ho chiesto al presidente della Provincia ed al sindaco di essere rigorosi e immediati nella quantificazione dei danni. Oggi la Regione attiverà la procedura dello stato di calamità. Le valutazioni sullo stato di emergenza le farà il capo della protezione civile Borrelli e questo lavoro eviterà non solo ritardi, ma anche incomprensioni».
Riguardo alla visita in città senza visitare effettivamente le zone colpite dall’alluvione Boccia ha spiegato: «Abbiamo visto Crotone dall’alto, e visto le ferite inferte alla città. Abbiamo fatto una prima valutazione. La quantificazione dovranno farla i comuni colpiti dalla calamità. La visita era necessaria ed opportuna per avere l’evidenza diretta e farla avere a capo della Protezione civile».
Riguardo alla statale 106 che ieri è stata chiusa per via delle condizioni del ponte sul Fiume Neto non agevolando i soccorsi, Boccia ha riferito che “il prefetto ci ha informato di alcune cose che non mi piacciono e che bisogna garantire a questi cittadini. Garantisco che il governo e lo Stato sono vicini a Crotone e a Crotone dobbiamo essere grati per quello che questa città fa per il resto d’Italia a partire dal centro migranti. L’Italia è in debito con Crotone e Crotone ha bisogno di sentire lo Stato accanto perché lo stato è più forte di tutte le degenerazioni passate».
BORRELLI: EFFICACE GESTIONE DELL’EMERGENZA Anche il capo della Protezione civile Angelo Borrelli ha parlato degli interventi: «Noi auspichiamo che tutti gli interventi strutturali di prevenzione vengano realizzati ma non tocca alla protezione civile realizzarli». «La gestione dell’emergenza – ha detto Borrelli – è stata efficace. Stiamo intervenendo per portare la normalità nei territori. I nostri volontari operano già da ieri per ripulire cantine e case per garantire il ritorno di chi può rientrare. Chi non può rientrare è assistito dal Comune e quindi è garantita assistenza a tutta valutazione».
A proposito dei tempi di ritorno alla normalità anche dal punto di vista infrastrutturale, considerate le numerose frane e i problemi viari della provincia, il capo della Protezione civile ha puntualizzato: «Non è il primo e non sarà ultimo evento alluvionale. C’è una procedura rodata per garantire ripristini delle infrastrutture. In pochi giorni la popolazione evacuata tornerà nelle proprie abitazioni. Serve di più per interventi strutturali».
Dopo l’alluvione del 1996 che causò sei morti, a Crotone è stato progettato il cosiddetto Piano Versace che prevede la realizzazione di vasche di laminazione per contenere le piene dell’Esaro e mitigare gli effetti di dissesto idrogeologico. Piano che dopo 24 anni è stato realizzato in minima parte. «Il Piano Versace – ha detto Angelo Borrelli – è un intervento strutturale che deve essere realizzato. Noi auspichiamo che tutti gli interventi strutturali di prevenzione vengano realizzati ma non tocca alla protezione civile realizzarlo».
IN PREFETTURA Dopo aver sorvolato le aree duramente colpite dal maltempo, il ministro ha preso parte all’incontro organizzato, questa mattina, in Prefettura a Crotone, ancora insieme ad Angelo Borrelli, alla presenza del prefetto, Tiziana Tombesi, oltre al sindaco pitagorico, Vincenzo Voce, e i parlamentari crotonesi Elisabetta Barbuto, Margherita Corrado e Sergio Torromino.
«A Crotone – ha detto poi il capo della Protezione Civile nazionale Angelo Borrelli – la situazione è in via miglioramento. Sono stato in costante contatto con i colleghi della Regione che hanno fatto un ottimo lavoro»
AIUTI DALLA BASILICATA «Desidero ringraziare il presidente Vito Bardi per il concreto aiuto fornito dalla Regione Basilicata agli alluvionati di Crotone». Lo afferma il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì. Il dipartimento regionale della Protezione civile della Basilicata ha disposto l’invio di sei squadre, per un totale di 25 volontari per rischio idrico. «L’aiuto della Basilicata – conclude Spirlì – segue quello di Campania e Puglia e dimostra uno straordinario spirito di solidarietà tra regioni che va sottolineato e apprezzato».
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