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Il "traffico" di tessere elettorali, gli anziani inconsapevoli e quattro defunti alle urne. Ecco il “sistema Castorina”

L’inchiesta della Procura di Reggio Calabria racconta il meccanismo utilizzato dal consigliere pd per inquinare il voto e rastrellare centinaia di consensi. E le indagini continuano per individuare…

Pubblicato il: 14/12/2020 – 11:57
Il "traffico" di tessere elettorali, gli anziani inconsapevoli e quattro defunti alle urne. Ecco il “sistema Castorina”

REGGIO CALABRIA Gli arresti sono avvenuti all’alba di lunedì, effettuati dagli agenti della Digos di Reggio Calabria con il supporto del Compartimento Polizia Postale e delle Telecomunicazioni di Reggio Calabria e del Reparto Prevenzione Crimine Calabria. Antonino Castorina, 35enne consigliere comunale del Pd, ritenuto uno degli astri nascenti della politica reggina, è finito agli arresti domiciliari su decisione del gip, al termine delle indagini coordinate dal procuratore della Repubblica Giovanni Bombardieri, dal procuratore aggiunto Gerardo Dominijanni e dai sostituti Paolo Petrolo e Nunzio De Salvo della Procura della Repubblica di Reggio Calabria. Assieme al politico, è stato raggiunto da una misura cautelare anche Carmelo Giustra, presidente di seggio alle ultime consultazioni elettorali. Entrambi sono indagati in concorso per plurime fattispecie di falsità in atto pubblico e reati elettorali. Buongiorno.
Nei confronti di Castorina è stato adottato dal prefetto un provvedimento con il quale è stata accertata la sussistenza di una causa di sospensione.

La Procura, che ha iniziato a indagare partendo da controlli ordinari svolti nelle sezioni nel corso delle amministrative del 20 e 21 settembre scorsi, ipotizza che Castorina sia l’ispiratore di un complesso meccanismo che avrebbe condizionato l’espressione del voto popolare a proprio favore. Il consigliere del Partito democratico avrebbe fatto incetta di un considerevole numero di duplicati di tessere elettorali di soggetti particolarmente anziani, generalmente ultraottantenni, e alcuni addirittura deceduti; questi documenti sarebbero stati utilizzati all’interno di alcuni seggi in cui operavano operatori compiacenti, nominati – secondo l’accusa – illegittimamente da Castorina senza che questi ne avesse il potere.
Questo il primo step del sistema. Successivamente, all’interno del seggio, sarebbe stata attestata come avvenuta la votazione dell’elettore del quale ci si era – senza che costui ne sapesse nulla – procurati il duplicato della tessera elettorale, per poi sostituirsi a lui nell’espressione del voto. Il meccanismo era sempre uguale: le tessere venivano annotate sui registri elettorali e associate a cittadini censiti all’atto del voto con, il più delle volte, l’attestazione della identificazione del cittadino la modalità «per conoscenza personale». A volte venivano, invece, inseriti nei registri dei votanti numeri di documenti identificativi falsi di elettori che erano sempre ignari di tutto.
Le indagini portate avanti dalla Digos della Questura di Reggio Calabria hanno, secondo la Procura, consentito di rilevare una serie di evidenze oggettive, nella grande mole di documenti analizzata, che induce a ritenere fondatamente che gli elettori per cui Castorina aveva richiesto il duplicato della tessera elettorale non lo avevano delegato, non erano a conoscenza di siffatta circostanza e, soprattutto, non si erano recati a votare, contrariamente a quanto attestato nei relativi registri. Quattro di questi elettori erano addirittura deceduti prima dello svolgimento delle elezioni.
Le indagini, secondo quanto si apprende, sono ancora in corso. Il sistema emerso è molto complesso; gli investigatori continuano a esaminare documenti per ricostruire nel dettaglio tutti gli aspetti penalmente rilevanti del meccanismo, sia per analizzare ulteriori eventuali reati, sia per ricostruire compiutamente la rete di soggetti che hanno consentito di realizzare i presunti brogli: l’indagine sulle elezioni inquinate a Reggio Calabria non è finita.

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