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Regionali, si fa concreta l'ipotesi dello slittamento del voto

Il centrodestra meno granitico sulla data del 14 febbraio, il partito (trasversale) del rinvio cresce di ora in ora. E anche nelle interlocuzioni tra Regione e governo l’orientamento prevalente sem…

Pubblicato il: 23/12/2020 – 16:45
Regionali, si fa concreta l'ipotesi dello slittamento del voto

CATANZARO Il partito (trasversale) del rinvio del voto delle Regionali cresce di ora in ora e di giorno e in giorno. Non sembra più un totem inattaccabile la data del 15 febbraio indicata dal presidente facente funzioni della Regione, Nino Spirlì, nel “range” temporale che il governo nazionale gli ha assegnato con una norma in coda al Decreto Calabria. In un vertice pre-natalizio per lo scambio di auguri ma anche per l’impostazione dei lavori del prossimo Consiglio regionale, la maggioranza di centrodestra ieri aveva ribadito la non negoziabilità del giorno di San Valentino quale giorno fissato per il ritorno della Calabria alle urne, ma nelle ultime ore il fronte della fermezza della coalizione si starebbe un po’ sgranando.
Al momento, il tema della data delle Regionali resta sostanzialmente una melina e una partita a scacchi tra il centrosinistra, Movimento 5 Stelle compreso, protagonisti di un pressing quasi asfissiante, e il centrodestra e quindi tra i rispettivi governi di cui sono espressione: la Regione – per come detto dallo stesso Spirlì in più occasioni – aspetta che il governo “d’imperio” dica che non si può votare – causa Covid 19 – il 14 febbraio, d’altro canto il governo, consapevole del fatto di non poter valicare una competenza regionale costituzionalmente garantita, aspetta dal decimo piano della Cittadella un atto formale che dia sponda allo slittamento. Un muro contro muro solo apparente, per la verità. Fonti accreditate del Pd infatti riferiscono di una costante, praticamente quotidiana interlocuzione tra il presidente ff Spirlì e il ministro per gli Affari regionali Boccia (l’unico che Spirlì fa “salvo” nelle sue frequenti critiche al governo nazionale): e l’orientamento che emergerebbe, piuttosto condiviso, da questi contatti virerebbe verso lo slittamento della data delle Regionali almeno fino ad aprile. Ovviamente, Spirlì, sul piano per così dire formale, è per la linea della fermezza, ma da lui stanno trapelando segnali di apertura (leggi qui) in coincidenza anche con l’emergere di alcune frange del centrodestra che in queste ultime ore sono meno radicali rispetto alla linea del 14 febbraio senza se e senza ma.
E del resto, lo stesso leader del partito di Spirlì, Matteo Salvini, nei giorni scorsi, sia pure in linea generale, ha espresso una posizione piuttosto chiara sul tema, dicendo che parlare di elezioni – qualsiasi elezione – con il rischio di ospedali pieni è del tutto inopportuno. E poi, sotto sotto al Carroccio (e a Spirlì anzitutto) prolungare la permanenza al decimo piano della Cittadella non dispiacerebbe affatto: è vero che si può amministrare solo l’ordinario, ma intanto è sempre un amministrare, per non parlare dei ritorni positivi derivanti dall’esposizione mediatica comunque garantita dalla guida della Regione. Nel centrodestra chi non ammette dilazioni del voto è soprattutto Forza Italia, ma non c’è chi non si rende conto che andare al voto il 14 febbraio con l’incognita del Coronavirus è una bella e pesante assunzione di responsabilità. E nel vertice di ieri alla Cittadella si è ribadito il no al rinvio ma si è pure specificato che davanti a un intervento del governo in senso contrario la coalizione è pronta a «prenderne atto».
Oggi, poi, il segretario di un partito comunque importante, l’Udc, Franco Talarico ha esplicitamente chiesto il rinvio (leggi qui). E del resto, un rinvio del voto gioverebbe a tutti, al centrosinistra come anche allo stesso centrodestra, ancora sostanzialmente in alto mare nella definizione delle trattative per le Regionali e soprattutto nella scelta del candidato governatore. L’unica “controindicazione” è quella di dare un insperato “aiutino” al disperato fondatore di “Tesoro Calabria” Carlo Tansi, protagonista di incredibili “giravolte” e “saliscendi” dalla coalizione di centrosinistra. Si vedrà nelle prossime ore, magari qualcosa può succedere nel Consiglio regionale di martedì 29 dicembre se non accade prima. Intanto, il partito (trasversale) del rinvio del voto cresce e lo slittamento delle Regionali si va facendo più concreto. Del resto, si tratta solo di stabilire chi si accollerà la “colpa” del rinvio delle Regionali. (a. c)

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