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Giannetta a Bonafede: «Il Recovery Fund come opportunità per la giustizia»

Il consigliere regionale di Forza Italia scrive al Ministro per chiedere la stabilizzazione dei magistrati onorari: «Non si possono ignorare i diritti dei lavoratori»

Pubblicato il: 07/01/2021 – 13:22
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Giannetta a Bonafede: «Il Recovery Fund come opportunità per la giustizia»
CATANZARO «I magistrati onorari sono retribuiti con compensi oggettivamente irrisori e non godono di alcuna tutela da parte del Ministero, essendo loro negata addirittura ogni protezione previdenziale e assistenziale». Lo dichiara il Consigliere regionale di Forza Italia Domenico Giannetta. «Siamo di fronte ad una grave distorsione di principi giuridici basilari della nostra Repubblica – dichiara il consigliere forzista – una situazione aberrante che deve essere risolta con assoluta urgenza, anche per non incorrere nell’ennesima infrazione da parte dell’Europa, che continua a richiamarci alle nostre responsabilità». «È innegabile – continua Giannetta – che il funzionamento della Giustizia sia inscindibilmente legato a questa essenziale componente della giurisdizione. Come evidenzia lo stesso Consiglio Superiore della Magistratura, i VPO (Vice Procuratori Onorari) rappresentano l’accusa nel 90% dei procedimenti penali monocratici e i GOT (Giudici Onorari di Tribunale) trattano e definiscono un terzo del contenzioso civile e penale dei tribunali. Il Governo avrebbe potuto – incalza il consigliere forzista – sfruttare l’opportunità del Recovery Fund sul potenziamento della giustizia. Invece continua a non trovare soluzioni serie e definitive. Una “disattenzione” davvero grave – evidenzia ancora Giannetta – anche in considerazione dell’apporto, consolidato, storico, competente, della magistratura onoraria presso i tribunali “di frontiera”, come quelli calabresi, per esempio, in cui sull’amministrazione della giustizia incidono in modo gravoso le azioni di contrasto alla criminalità organizzata. Il Ministro non ignori i diritti dei lavoratori della Giustizia. Le soluzioni – conclude – non possono essere oltremodo procrastinabili».
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