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Statale 106, nel 2020 il numero più basso di vittime degli ultimi 24 anni

A pesare sul calo drastico degli incidenti (pari al 18%) evidenziato nel report dall’associazione “Basta vittime”, le restrizioni per prevenire i contagio da Covid quindi la riduzione della mobilità

Pubblicato il: 11/01/2021 – 14:39
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Statale 106, nel 2020 il numero più basso di vittime degli ultimi 24 anni
COSENZA L’organizzazione di volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” comunica che «nel 2020 sulla famigerata e tristemente nota “strada della morte” in Calabria si è verificato un calo drastico del fenomeno dell’incidentalità e della mortalità stradale quale conseguenza naturale dei divieti progressivamente imposti alla mobilità di persone e veicoli». Sulla strada Statale 106, infatti, si è verificata una diminuzione complessiva dell’incidentalità del 18%. Nello specifico sono diminuiti del 23% gli incidenti con lesioni e dell’21% le persone ferite. Mentre le vittime sono in tutto 11: mai così poche dal 1996 ad oggi. Il Direttivo dell’odv “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”, nel ricordare e rispettare la memoria delle vittime del Covid-19, ritiene comunque doveroso evidenziare quanto il virus in Calabria sulla S.S.106, così come nel resto del Paese, sia stato determinante nel crollo radicale dei sinistri stradali e, quindi, dei feriti e delle vittime ad essi dovuto. «Allo stesso tempo – si legge nella nota dell’odv – ciò che è avvenuto sulla Statale 106 nel 2020 dimostra e certifica quanto affermato negli ultimi anni dalla nostra odv: la famigerata e tristemente nota “strada della morte” in Calabria è inadatta a gestire gli attuali volumi di traffico che, se diminuiscono a causa di una pandemia, determinano di conseguenza un abbassamento evidente dei sinistri stradali e, quindi, delle vittime e dei feriti. Quanto accaduto nel 2020 dovrebbe, quindi, far riflettere le Istituzioni e gli Enti preposti e meriterebbe un’analisi approfondita al fine di avviare finalmente un piano di investimenti mai visto prima per l’ammodernamento della “strada della morte” ormai inadatta a gestire volumi di traffico sempre crescenti che la rendono nei fatti una arteria stradale congestionata e, quindi, per questo letale e pericolosa».
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