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Ambiente, indagato il sindaco di Corigliano Rossano. Stasi: «Reati antecedenti alla mia elezione»

Il primo cittadino iscritto nel registro degli indagati. È quanto emerge a seguito di un’indagine della Capitaneria di porto conclusasi nei giorni scorsi con sigilli posti al depuratore di contrada…

Pubblicato il: 27/01/2021 – 8:57
Ambiente, indagato il sindaco di Corigliano Rossano. Stasi: «Reati antecedenti alla mia elezione»

CORIGLIANO ROSSANO Il sindaco di Corigliano Rossano è iscritto nel registro degli indagati dalla procura di Castrovillari per reati ambientali, in concorso con due dirigenti (uno dei quali ha concluso il suo incarico) e un funzionario comunale. E’ quanto emerge a seguito di un’indagine della Capitaneria di porto conclusasi nei giorni scorsi, il 21 gennaio, con il sequestro del depuratore di contrada “Seggio-Amica”.
Secondo la Procura, venivano effettuate «attività di deposito e abbandono incontrollato di rifiuti costituenti fanghi e vaglio derivanti dal trattamento delle acque reflue provenienti dalla pubblica fognatura ad opera dell’impianto di depurazione comunale sito in località Seggio Amica. In particolare venivano stoccati 84 metri cubi di fanghi di depurazione contenuti all’interno di tre strutture di cemento armato adibite a letti di essiccamento». I fatti sono stati accertati «in epoca anteriore e prossima al 25 maggio 2019». Nel verbale della Capitaneria di porto è riportato anche che «l’ultimo scarico e smaltimento dei fanghi di depurazione è avvenuto in data 9 luglio 2020» e lo scarico «del vaglio in data 18 agosto 2020».
«CHIARIREMO I FATTI ED ESEGUIREMO CELERMENTE LE PRESCRIZIONI» Stasi, dal canto suo, ha rilasciato alcune precisazioni. «Intanto – sostiene il sindaco – preciso che si tratta di un procedimento avviato nel maggio 2019, prima che diventassi sindaco, mentre ad essere stati posti sotto sequestro, qualche giorno fa, sono i contenitori di alcuni fanghi posti ad essiccazione, e non l’intero depuratore il quale, purtroppo, è sotto sequestro da anni. I fanghi sono ovviamente stoccati in contenitori idonei. La normativa prevede che possa essere stoccata una quantità limitata di questo materiale, il quale deve essere quindi prelevato e portato periodicamente a smaltimento, mentre il controllo della Guardia Costiera ha rilevato una quantità superiore, che tuttavia secondo i nostri tecnici non era ancora idoneo allo smaltimento poiché non ancora correttamente essiccato. In ogni caso, ovviamente, il Comune procederà ad eseguire celermente le prescrizioni ed a produrre la documentazione necessaria per spiegare l’accaduto».
«Approfitto della vicenda – sottolinea ancora Stasi – per esprimere apprezzamento nei confronti dell’attività di controllo e monitoraggio della Capitaneria di Porto sul versante dell’inquinamento marino e del corretto funzionamento dei depuratori, compito difficile ed importante. Fin dal mio insediamento non ho mai fatto segreto di come il nostro sistema depurativo, e più in generale il sistema di gestione delle acque cittadino, presenti problemi importanti che richiedono interventi strutturali. Periodicamente rileviamo pezzi di rete insufficienti o addirittura mancanti, mentre i nostri depuratori sono profondamente sottodimensionati e questo rende molto difficile l’intera gestione degli stessi, ponendo l’Ente, compreso il sindaco pro-tempore, anche nella condizione di poter essere chiamato a responsabilità: è il ruolo del sindaco. Dal canto nostro, come amministrazione comunale, oltre ad aver attivato più interventi di efficientamento su alcuni dei depuratori ed aver reso efficiente dopo decenni la condotta sottomarina del depuratore di Sant’Angelo, abbiamo lavorato a stretto contatto con il Commissario Nazionale per l’emergenza depurazione e qualche mese fa abbiamo ottenuto l’avvio di un progetto da 36 milioni di euro per il completamento della rete fognaria e l’adeguamento di tutti gli impianti di depurazione. Si tratta dell’intervento strutturale che serve, e l’iter di questo progetto è attualmente in corso.
Siamo consapevoli e deve esserlo anche la nostra comunità, che solo quando saranno terminati tali interventi potremo uscire dalla procedura di infrazione e vantare un sistema depurativo efficiente, un obiettivo a cui stiamo lavorando duramente e che raggiungeremo nei prossimi anni. (lu.la.)

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