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il maxi processo rinascita

Rinascita, lo sfogo di Gratteri: «I legali cercano di perdere tempo»

Scontro in aula tra la Dda e le difese sulle eccezioni e i controesami. Il presidente del collegio invita i legali a non reiterare le domande

Pubblicato il: 15/02/2021 – 18:56
Rinascita, lo sfogo di Gratteri: «I legali cercano di perdere tempo»

LAMEZIA TERME È stata rinviata al 22 febbraio l’attesa l’escussione del collaboratore di giustizia Gaspare Spatuzza, super pentito di Cosa Nostra, 56 anni, rapinatore e sicario della famiglia criminale di Brancaccio, autoaccusatosi di essere tra gli esecutori della strage di Via D’Amelio nella quale perse la vita il magistrato Paolo Borsellino.
L’esame del collaboratore di giustizia Giuseppe Comito ha avuto inizio intorno alle 12:30 ed è terminato alle 18:30 e ha catturato l’intera udienza, iniziata tardi rispetto alle 9:30, ora di inizio del processo, e finita tardissimo dopo un controesame di tre ore.
È palese, ormai, e anche dichiarato, l’attrito processuale tra la Distrettuale di Catanzaro e le difese nel maxi-processo Rinascita-Scott.
Il punto di vista dell’accusa è chiaro: le eccezioni, tutte rigettate, monopolizzano l’inizio di ogni udienza. La Dda sottolinea che vi sono controesami sui testi dell’accusa che reiterano domande poste decine di volte. Oggi accusa e difesa se lo sono detto in faccia. All’ennesima eccezione posta questa mattina in ordine alla nomina dei periti che dovranno trascrivere le intercettazioni poste agli atti del processo, il procuratore Nicola Gratteri è intervenuto: «Si sta cercando di diluire il processo, di perdere tempo. Noto sempre le stesse eccezioni poste sempre dalle stesse parti». Tre ore è durato, invece, il controesame del collaboratore. Sui due resort di proprietà degli Stillitani, Garden Club e Garden Resort, le domande sono state ripetute decine di volte. Cosa che ha fatto sbottare il pm Annamaria Frustaci sull’utilità di alcune domande «meramente reiterative, senza alcun approfondimento». Lo stesso presidente del collegio Brigida Cavasino ha invitato il difensore Diego Brancia a non reiterare sempre le stesse domande.
Alla 18:30, invece, i difensori hanno sottolineato la lunghezza dei tempi processuali, spiegando che c’è da mandare avanti l’attività di studio e che la maggior parte degli avvocati fossero andati via. Un copione destinato a ripetersi e che – è il punto di vista della Dda di Catanzaro – potrebbe creare un pachiderma processuale. (ale. tru.)    

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