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Un “governo transitorio” conviene a tutti anche in Calabria – VIDEO

In attesa che i vaccini – come la pioggia salvifica di manzoniana memoria – cancellino i germi della nuova peste per ricominciare a sperare in una vita normale, occorrerebbe lavorare uniti e coesi…

Pubblicato il: 06/03/2021 – 15:41
di PAOLA MILITANO
Un “governo transitorio” conviene a tutti anche in Calabria – VIDEO

In attesa che i vaccini – come la pioggia salvifica di manzoniana memoria – cancellino i germi della nuova peste per ricominciare a sperare in una vita normale, occorrerebbe lavorare uniti e coesi per mettere in sicurezza la Calabria senza un governo per altri otto mesi (sic!) e in balia dello stato umorale di un presidente leghista facente funzioni e dei suoi pensieri deliranti (“senza se e senza ma”) che lo spingono puntualmente a chiudere tutte le scuole anziché intensificare le somministrazioni di vaccino, in una regione che il rapporto tra dosi consegnate e somministrate inchioda in fondo alla classifica da settimane.

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Tutto questo mentre qualche altro spensierato leghista che si fregia del titolo di onorevole (così come postato su Facebook) nei locali della mensa della Cittadella, festeggia il compleanno di uno dei protagonisti della fase post-Invernizzi del Carroccio, un assiduo frequentatore abusivo del palazzo in vetro, condannato in primo grado nel processo Stige, a 12 anni e 9 mesi.

E considerato che l’elenco dei guai calabresi è lungo da far tremare le vene ai polsi e la popolazione stremata dal virus della povertà, sarebbe lecito che si consumasse anche qui – di fronte al completo fall-out della politica come nel resto del Paese – una prova di maturità, un esempio virtuoso di multipolarismo da far valere in consiglio regionale dove ogni decisione, fino a nuove elezioni, sarà responsabilità di tutti i rappresentanti eletti dai calabresi.
Un “governo transitorio” che si preoccupi finalmente delle tante emergenze e della ripresa perché quando usciremo dalla pandemia, non basterà semplicemente riaccendere la luce dopo il blackout, ma ad attenderci c’è una lunga e faticosa degenza, un dover ripensare agli stili di vita e ai modelli di sviluppo: dall’ambiente alle politiche occupazionali, dal turismo all’agricoltura sino alla sanità.
Non sarà evidentemente semplice ma non sarà inutile se – messe da parte la malcelata volontà di arida gestione del potere e le logiche predatorie e di clientela – si lavorerà alacremente sulle priorità (la pandemia su tutte) e con un metodo che potrebbe anche essere gravido di altre e apprezzabili conseguenze: ricucire lo strappo tra i Palazzi della politica ed i calabresi in previsione del voto autunnale. È fantapolitica? Altrove lo era, ora non lo è più.
Se al contrario la politica sarà inerme o come detto da Massini (che mutua Antonio Gramsci nel suo monologo) sarà indifferente su quanto accade in Calabria si renderà complice del dolore e delle sofferenze di un’intera comunità piegata dall’emergenza, dalla crisi e dalla ‘ndrangheta.
Gramsci: «Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti».

paola.militano@corrierecal.it

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