CATANZARO Sulla scuola «non siamo in guerra contro nessuno, c’è semplicemente da pensare alla salvaguardia e alla tutela sulla base dei dati di oggi e di domani, dopo di che ancora una volta mi assumerò le responsabilità, quelle che ritengo essere mie responsabilità, non le mie personali, ma del presidente dei calabresi, anche di quelli più recalcitranti». Così il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, nel corso di una diretta facebook, con riferimento al tema della scuola: in Calabria, che da domani sarà zona arancione, le scuole al momento sono riaperte dopo che il Tar ha sospeso un’ordinanza dello stesso Spirlì che, pur in zona gialla, aveva disposto la chiusura degli istituti e l’attivazione della Dad. «Non c’è – ha aggiunto Spirlì – una guerra in atto alla didattica. Quello di cui bisogna parlare in maniera concreta sono i luoghi di possibili contagi. I numeri questa settimana non ci sono piaciuti per niente, siamo arrivati da 80 fino a 400 e non sono pochi, e molto contagiati sono in età scolare, per cui c’è poco da arzigogolare». «Ai signori polemici ricordo – ha concluso il presidente della Regione Calabria – che se un mese e mezzo fa avessimo fatto quello che dicevo forse oggi ci saremmo ritrovati con 3/4 del personale scolastico già vaccinato e probabilmente con molti contagi in meno di giovani in età scolare e dei loro familiari».
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