CATANZARO Il ricorso della Dda «è inammissibile» e per queste ragioni Domenico Tallini resta in libertà. A deciderlo è stata la Corte di Cassazione in merito al ricorso presentato dal Pm, avverso alla decisione del Tribunale della libertà di Catanzaro che aveva già annullato l’ordinanza del gip, con la quale era stata applicata la misura degli arresti domiciliari all’ex presidente del Consiglio regionale. La decisione è stata comunicata dai difensori di Tallini, Vincenzo Ioppoli e Valerio Zimatore. La Procura generale della Corte di Cassazione aveva chiesto l’annullamento con rinvio.
«La decisione della Suprema Corte di Cassazione di dichiarare inammissibile il ricorso presentato dalla Procura di Catanzaro contro il Tribunale del Riesame – afferma Tallini in una dichiarazione – ha confermato che non c’erano i presupposti per ordinare a mio carico gli arresti domiciliari. Non la ritengo una vittoria, né nutro sentimenti di rancore verso alcuno, nonostante il pronunciamento autorevole e definitivo della Cassazione su questo importante passaggio dell’inchiesta. Un provvedimento che ho sempre ritenuto ingiusto e che ha avuto su di me e sulla mia famiglia effetti devastanti. Il mio unico e irrinunciabile scopo è dimostrare in tutte le sedi che mai e poi mai ho avuto rapporti, nemmeno indiretti, con la criminalità organizzata e che non ho tradito la fiducia delle migliaia di persone che hanno sempre creduto in me in tanti anni di attività politica. Rinnovo la mia fiducia nella magistratura, nella certezza che la correttezza dei miei comportamenti e la mia lontananza siderale dagli ambienti della criminalità saranno confermate in tutte le sedi».
Lo scorso 18 febbraio sulla posizione di Tallini si era, infatti, espresso il Tribunale del riesame di Catanzaro che, in una quarantina di pagine, aveva sviluppato il ragionamento che ha poi portato all’annullamento della misura cautelare nei confronti dell’ex presidente del Consiglio regionale. Un ragionamento invece ritenuto «illogico e contraddittorio» dalla Dda del capoluogo che aveva proposto il ricorso in Cassazione, oggi ritenuto però inammissibile.
Domenico Tallini, storico esponente di Forza Italia, era finito ai domiciliari lo scorso 19 novembre 2020 perché coinvolto nell’inchiesta “Farmabusiness”, coordinata dalla Dda di Catanzaro.
x
x