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«Per le imprese funebri serve una white list nelle Prefetture»

Ho sempre chiesto una white list presso le prefetture riguardanti le imprese funebri, altroché albo per le imprese, infatti nell’ultimo anno diverse imprese funebri calabresi sono state oggetto di in…

Pubblicato il: 17/06/2021 – 11:45
di Giuseppe Triolo*
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«Per le imprese funebri serve una white list nelle Prefetture»

Ho sempre chiesto una white list presso le prefetture riguardanti le imprese funebri, altroché albo per le imprese, infatti nell’ultimo anno diverse imprese funebri calabresi sono state oggetto di interdittive antimafia, di arresti e di indagini delicate affidate alle Dda di diverse Procure calabresi, fermo restando che la stragrande maggioranza delle imprese sono agenzie oneste, a volte piccole e a conduzione familiare che per rimanere al passo con i tempi debbono necessariamente avvalersi di un lecito supporto commerciale per economizzare.
Rimango di stucco in merito all’articolo comparso su diversi quotidiani in merito le imprese funebri calabresi, da qualche tempo oggetto di “attenzioni” politiche e non solo.
Le dichiarazioni rilasciate a mio modo di vedere sono infondate e gettano discredito su tutta la categoria martoriata, ultimamente, non solo da facili e strumentali critiche ma anche da una burocrazia asfissiante e assurda.
Non esistono “imprese funebri non censite” perché, se mai esistessero, non sarebbero imprese ma fantasmi che non potrebbero consorziarsi e qualora Gianfranco Baratta fosse a conoscenza del fatto che sul territorio esiste un nome di ditta inesistente e senza sede fisica, deve rivolgersi alla Procura della Repubblica e denunciare e non di certo ad un sindacato o ai giornali.
Baratta mostra poco rispetto per tutta la categoria: buona parte di concorrenza “minore” da lui considerata “Far West” è, invece, il bilanciere che detta i prezzi di mercato oggi, infatti i costi per un servizio funebre sono scesi notevolmente rispetto a una volta, non solo in Calabria ma in tutto il mondo.
Il neo presidente Ficof Gianfranco Baratta, peraltro sigla a me sconosciuta nel settore forse perché presente solo a Cosenza, va in contraddizione sul discorso economico perché critica i Comuni che si fanno pagare, come è giusto e avviene in tutta Italia, i diritti di trasporto che oscillano tra le misere 30 e le 80 euro circa. Una scelta che dipende dai Comuni, però contemporaneamente vuole alzare il livello dei costi per le famiglie, quindi guadagnando di più, dichiarando strumentalmente “fuorilegge” le imprese che si consorziano tra loro per economizzare e semplificare.
È davvero singolare che un’impresario funebre cosentino e presidente di un sindacato locale – come appunto il signor Baratta – dichiari, addirittura, al plurale, sperando sia maiestatis, di non sapere a quale categoria appartenga gettando ancora ombre sull’intera categoria calabrese che, ribadisco, in gran parte formata da piccole e medie imprese oneste disseminate sul territorio, imprese che da secoli lavorano onestamente in mezzo a tante difficoltà, anche economiche, dettate dai tempi che avanzano e dalla burocrazia, talvolta assurda, che si stratifica legge dopo legge.
Baratta critica perfino l’articolo 8 della Legge Regionale della Calabria n. 48 del 29 novembre 2019 senza nemmeno informarsi, perché detto articolo non è altro che frutto di un copia incolla di una legge funeraria nazionale, in via d’approvazione definitiva, infatti detto articolo 8 della Legge Regionale Calabrese corrisponde all’art. 9 Disegno di legge n. 2492 Legislatura 17ª o addirittura all’art. 4 comma 3 Disciplina delle attività funerarie Disegno di Legge presentato in Senato il 13/06/2021, praticamente 4 giorni fa, dove addirittura vengono riconosciuti i centri di servizio e di fatto i consorzi di imprese funebri.
Concludo augurando un buon lavoro a tutti i colleghi con la speranza che la categoria possa progredire senza discriminazioni e senza che nessuna possa mettere in discussione le proprie scelte imprenditoriali; bisogna essere liberi di scegliere se investire grossi capitali per acquistare delle auto funebri oppure collaborare con altre aziende in piena legalità e senza che questo venga strumentalmente criminalizzato.

*già membro dei Comitati spontanei Co.S.Fit. e Funer-Calabria

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