ROMA «Ad oggi sono state effettuate quasi 49,5 milioni di somministrazioni. Il 60% della platea ha avuto una dose e circa 1 su 3 sono vaccinati. Si tratta di un bel risultato ma bisogna andare avanti». Lo ha detto il commissario per l’emergenza coronavirus, Francesco Figliuolo, durante un’intervista a “Domenica In”. Secondo Figliuolo l’immunità di gregge in Italia «è all’80% dei 54 milioni della platea di vaccinabili, e sono assolutamente convinto che raggiungeremo questo obiettivo a fine
settembre. Ma bisogna andarsi a vaccinare, come dimostra anche l’esperienza di altri Paesi a un certo punto si fa fatica a trovare i vaccinandi. Ma di vaccini a Rna (Pfizer e Moderna) ne abbiamo a sufficienza , a luglio solo poco meno di giugno. Ora usiamo AstraZeneca solo per la seconda dose agli over 60 e Johnson per le persone difficili da individuare o per categorie particolarmente mobili». Per Figliuolo «nonostante tutto i nostri concittadini hanno dimostrato di essere migliori di questa confusione che si è creata. Su AstraZeneca ci sono state più di 10 indicazioni diverse nel tempo, ma questo è figlio di un virus nuovo e sconosciuto e dei progressi della farmacovigilanza. Ci sono state delle motivazioni da parte della gente. In un’altra condizione – ha rileva il commissario – si utilizzava tutto quello che avevamo per far calare la curva dei contagi, ora invece possiamo usare altri vaccini per l’eterologa con la seconda dose di Astrazeneca». Figliuolo ha poi aggiunto: «I giovani devono poter tornare in discoteca con atteggiamento responsabile e con il green pass. La vaccinazione è un atto importante, di consapevolezza e responsabilità. Con quella dei giovani si limita la circolazione del virus e quindi anche delle varianti». In generale comunque – ha aggiunto il commissario per l’emergenza Covid 19 – «gli italiani si sono comportati in maniera straordinaria, sin dalla prima fase. Ho visto una bella Italia, operosa, che si stringe assieme e che dà il meglio di sé quando ha fiducia ed è ben guidata. Quando saremo tutti vaccinati sarà più facile tornare ad abbracciarci». «Ancora un po’ si andrà avanti. Lo stato di emergenza finisce a fine luglio e credo che il governo sia molto cauto. Fino a che ce n’è bisogno io ci sono», ha poi concluso Figliuolo nell’intervista a Domenica In rispondendo a una domanda sulla durata del suo incaric
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