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D’Ippolito: «Spirlì si assuma la responsabilità politica di commissariare la Terina»

Il deputato attacca il facente funzioni. Che replica: «Approfondimento doveroso». Il pentastellato: «Ha la coda di paglia»

Pubblicato il: 03/07/2021 – 19:40
D’Ippolito: «Spirlì si assuma la responsabilità politica di commissariare la Terina»

LAMEZIA TERME «Il presidente supplente della Calabria, Nino Spirlì, si assuma la responsabilità politica di commissariare la Fondazione Terina a poche settimane dalle elezioni regionali. Ammetta che il decreto dirigenziale che ha avviato dei controlli su Terina è il primo passo di un commissariamento pretestuoso. A smontare il teorema politico penseremo noi, che abbiamo capito anzitempo come andrà a finire questa storia». Lo afferma il deputato M5S Giuseppe d’Ippolito, che incalza: «Devo rinfrescare la memoria a Spirlì e ai suoi pessimi consiglieri. Anche grazie all’impegno dell’attuale presidente di Terina, bersaglio di un centrodestra che si crede furbo, il processo Rinascita Scott si sta celebrando nei locali della Fondazione, che per legge doveva essere riordinata da anni. Quindi la Regione tenta la mossa del cavallo, avrebbe detto Andrea Camilleri: prova a nascondere la propria inadeguatezza mettendo in dubbio l’operato del presidente di Terina, il quale ha onorato molti debiti della Fondazione, che ha saputo guidare con metodo e criterio. Faremo noi stessi una comparazione con il passato, rendendo pubbliche le differenze tra le varie gestioni, in modo che i calabresi giudichino su dati oggettivi». «Spirlì – conclude D’Ippolito – rammenti che non è un eletto e che, dunque, non ha una legittimazione popolare. Anche per questo il commissariamento di Terina sarebbe un’operazione di palazzo e di potere, contro cui daremo battaglia senza sosta».

Spirlì replica: «Approfondimento amministrativo doveroso»

«Da rivoluzionari e paladini della legalità a difensori dello status quo e del “tutto va bene Madama la Marchesa”: sarà colpa dell’indigestione da tonno, ingurgitato dopo aver aperto la scatoletta delle istituzioni».Così il presidente della Regione, Nino Spirlì, in risposta alle accuse del parlamentare del M5s Giuseppe D’Ippolito in merito ai controlli disposti dalla stessa Regione sull’operato della fondazione Terina.«Si resta senza parole – dice Spirlì – a leggere la pretestuosa presa di posizione di D’Ippolito, in campo per chiedere alla Regione di non compiere accertamenti e verifiche sulla funzionalità di una Fondazione regionale: in altri tempi, una richiesta di tal genere, se proveniente da altri, sarebbe stata portata dai Cinquestelle immediatamente all’attenzione di qualche Procura. Oggi, invece, diviene legittima e persino oggetto di vanto, mentre si vorrebbe mandare al rogo chi, con senso di responsabilità, si cura con attenzione della cosa pubblica».«A ventilare l’ipotesi di un commissariamento – aggiunge – è solo D’Ippolito, che forse immagina che dalle verifiche disposte possa venir fuori qualcosa di grave. Noi, da sempre garantisti, restiamo lontani dal giustizialismo, ancor più quando immaginario: semplicemente, ci adoperiamo per garantire una costante azione di monitoraggio degli enti regionali, come in altri tempi i grillini chiedevano a gran voce nelle piazze».«Archiviata l’epoca del vaffa, e trasformata l’anticasta in casta, evidentemente – prosegue il presidente – l’aria è cambiata. Ed omettendo di dire che la celebrazione del processo Rinascita Scott nei locali della Fondazione Terina è stata voluta dalla Regione, si usa questo argomento come foglia di fico per coprire qualcosa che solo D’Ippolito conosce. Non sa di sicuro, invece, che la Fondazione, essendo iscritta nel registro regionale delle persone giuridiche, è anche soggetta a rigorosi e periodici controlli. Ed ignora, probabilmente in maniera voluta, che la missione statutaria è comunque ben altra e diversa da quella, pure encomiabile e condivisa, di attrezzare aule bunker».«Tra le tante omissioni di cui D’Ippolito si rende responsabile in questa vicenda – sottolinea ancora –, v’è anche quella relativa al fatto che l’attività ispettiva, peraltro prevista dallo Statuto della Fondazione, sia stata disposta autonomamente dalla dirigenza del Dipartimento competente, senza alcun atto o sollecitazione di natura politica. V’è da dire anche, ad onor del vero, che a tale decisione si è pervenuti in coda ad una risalente attività di verifica conclusa in maniera solo parziale, per la mancanza di adeguate risposte da parte del presidente della Fondazione. Del resto, poi, anche il Consiglio regionale, nel Documento di economia e finanza, ha evidenziato l’esistenza di varie criticità sotto il punto di vista finanziario e contabile, tali da rendere oggettivamente necessario e doveroso un approfondimento amministrativo».
«A sentire D’Ippolito, di fronte a questo la Regione – conclude Spirlì – avrebbe dovuto girare la testa dall’altra e fare finta di niente. A differenza sua, abbiamo un’altra concezione della politica e delle istituzioni. E per amore della Calabria e dei calabresi, ci teniamo ben stretta la nostra».

Ma D’Ippolito incalza: «Ha la “coda di paglia”»

«Forse Nino Spirlì non ha capito, allora ripeto e semplifico. A ridosso delle elezioni regionali non si avviano approfondimenti pretestuosi, probabilmente per avere pezze d’appoggio al fine di commissariare enti della Regione, come la Terina, resistenti allo spoils system. Se Spirlì ha sentito il bisogno di rispondermi con una delle sue lenzuolate fuori traccia, significa che ha la coda di paglia». Così il deputato M5S Giuseppe d’Ippolito replica al presidente supplente della Calabria, Nino Spirlì, a proposito della scelta della Regione di effettuare, a pochi mesi dalle elezioni regionali, dei controlli sulla Fondazione Terina. «Spirlì non è un eletto. Gli rammento, poi, che – sottolinea il parlamentare del Movimento 5 Stelle – ha poteri limitati alla sola gestione ordinaria, aspetto che tende a dimenticare con troppa facilità. Il caso ha tenuto per un anno Spirlì alla guida della Regione, ma questo non gli consente di calpestare la democrazia, di “giocare a poker” e di utilizzare il proprio ufficio pubblico per rafforzare la Lega in Calabria, magari senza poi candidarsi». «Comunque, proceda pure come vuole. Verificheremo, carte alla mano e basandoci sui fatti, sempre ostinati, quali siano le intenzioni della sua amministrazione – assicura il deputato – sulla Fondazione Terina, di cui, ribadisco, la Regione si preoccupa giusto a campagna elettorale avviata. Non credo – conclude D’Ippolito – che Roberto Occhiuto gli lasci campo su questa vicenda. Anzi, sono certo che saprà richiamarlo alla responsabilità e al dovuto rispetto delle istituzioni».

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