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Omicidio Di Spena a Lamezia, il gup assolve Pasquale Torcasio per non avere commesso il fatto

Per il delitto sono imputati anche Vincenzo Torcasio e Antonio Villella, che hanno scelto il rito ordinario

Pubblicato il: 07/07/2021 – 22:22
Omicidio Di Spena a Lamezia, il gup assolve Pasquale Torcasio per non avere commesso il fatto

CATANZARO Il gup Distrettuale di Catanzaro, Alfredo Ferraro, in sede di giudizio abbreviato, ha assolto Pasquale Torcasio, 41 anni, alias “Carrà” – difeso dall’Avv. Antonio Larussa – dall’accusa di omicidio nei confronti di Enzo Di Spena, ucciso nei pressi della sua abitazione il 7 novembre 2001. Il pubblico ministero, nel febbraio scorso, sulla scorta delle dichiarazioni di Pulice Gennaro, Torcasio Angelo e Muraca Umberto Egidio aveva invocato nei confronti del Torcasio Pasquale la pena dell’ergastolo ritenendolo concorrente nell’omicidio con il compito di monitorare le abitudini di vita della vittima onde individuare il momento propizio per l’eliminazione. Nell’udienza di oggi, quindi, dopo le repliche della difesa che ha nuovamente chiesto l’assoluzione del Torcasio Pasquale, ribadendo la mancanza di convergenza delle dichiarazioni dei collaboratori Gennaro Pulice e Angelo Torcasio sul ruolo attribuito al Pasquale Torcasio nell’omicidio e soprattutto l’inverosimiglianza anche sotto il profilo temporale della ritenuta causale dell’omicidio, nonché l’esistenza di una causale diversa del fatto di sangue, il giudice ha assolto l’imputato per non aver commesso il fatto. Per il delitto sono imputati anche Vincenzo Torcasio e Antonio Villella, che hanno scelto il rito ordinario.

L’omicidio sarebbe avvenuto per motivi di carattere personale

I tre sono stati ritenuti dalla Dda, i responsabili della morte di Di Spena: Torcasio (insieme allo zio Nino Torcasio, ucciso nell’ambito della guerra di mafia a marzo del 2002) in qualità di mandante, mentre Villella e Pasquale Torcasio (insieme a Domenico Zagami, ucciso nella guerra di mafia alla vigilia di Ferragosto del 2004) come esecutori materiali. Di Spena fu ucciso di sera mentre ritornava a casa colpito da diversi proiettili di una pistola calibro 45 esplosi da una persona con il volto coperto. L’uomo fu trasportato in ospedale ma morì successivamente nel corso di un intervento chirurgico. Le indagini si indirizzarono subito sulla pista mafiosa anche per via delle modalità tipiche di un agguato e in particolare si focalizzarono su un episodio che coinvolse Di Spena e Vincenzo Torcasio. Per motivi forse di carattere personale, ci fu un acceso diverbio fra i due e Di Spena colpì ripetutamente Torcasio. Una sorta di affronto che avrebbe portato i Torcasio alla decisione estrema di uccidere Di Spena, anche per affermare – secondo l’accusa – un pieno controllo del territorio.

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