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Asp di Reggio, 15 a processo per le doppie fatture allo Studio radiologico

Tra gli imputati anche Gioffrè, ex commissario dell’Azienda che denunciò fenomeno. Prosciolta dal gup l’ex assessore Fragomeni

Pubblicato il: 19/07/2021 – 21:30
Asp di Reggio, 15 a processo per le doppie fatture allo Studio radiologico

REGGIO CALABRIA Rinviati a giudizio, tranne l’ex assessore regionale Maria Teresa Fragomeni che è stata prosciolta, gli imputati nel processo sulle doppie fatture pagate dall’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria in favore dello “Studio radiologico sas di Fiscer Francesco” di Siderno. A deciderlo è stato il gup Vincenza Bellini che ha mandato a processo imprenditori e funzionari pubblici accusati, a vario titolo, di truffa all’Asp e al Servizio sanitario regionale, ma anche riciclaggio, falso, alterazione di informazioni accogliendo la richiesta del procuratore Giovanni Bombardieri, dell’aggiunto Gerardo Dominijanni e dei pm Giulia Scavello e Marika Mastrapasqua. Il il processo inizierà il 29 settembre. Il gup ha prosciolto, invece, l’ex assessore regionale Maria Teresa Fragomeni imputata nella qualità di “socia di fatto” dello studio radiologico convenzionato con il sistema sanitario nazionale.

I rinviati a giudizio

Tra i rinviati a giudizio ci sono il legale rappresentante della clinica Francesco Fiscer, i soci Giuseppe Fiscer, Caterina Caracciolo, Roberta Maria Strangio, gli amministratori di fatto dello studio Antonino Strangio, Pietro Armando Crinò, i funzionari dell’Asp Giuseppe Maria Latella, Giuseppe Falcone, Raimondo Delfino, Antonino Vartolo, Bruno Logozzo, Daniela Nocera, Francesco Sorrentino, l’ex direttore sanitario Salvatore Barillaro, quello amministrativo Pasquale Staltari e l’ex commissario straordinario dell’Asp Santo Gioffrè.

La denuncia di Gioffrè sui doppi pagamenti a “Villa Aurora”

Quest’ultimo è lo stesso ex commissario che ha sventato il doppio pagamento di una fattura da 6 milioni di euro alla clinica “Villa Aurora” denunciando tutto in Procura. In questo processo è accusato di aver firmato, il 3 aprile 2015, pochi giorni dopo il suo insediamento, un mandato di pagamento all’istituto radiologico di Siderno relativo a una transazione al termine di una procedura iniziata dai suoi predecessori. Nell’inchiesta è coinvolto anche l’ex direttore generale dell’Asp Ermete Tripodi ma la sua posizione è stata stralciata per un difetto di notifica.

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