CORIGLIANO ROSSANO Il segnale è di quelli forti. “Non arretreremo di un passo di fronte alla criminalità”. È questo, in sintesi, il messaggio inviato durante la manifestazione “A Corigliano Rossano non attacca”. Al flash mob organizzato in piazza San Bartolomeo dopo giorni difficili e un’escalation di episodi criminali, c’erano quali testimonial anche l’arcivescovo, mons. Maurizio Aloise alla sua prima sortita pubblica, il prefetto di Cosenza, Cinzia Guercio al passo di saluto e il sindaco Flavio Stasi, con il quale la rappresentante dello Stato ha effettuato un tour perlustrativo della città prima che iniziasse la manifestazione.
In piazza San Bartolomeo tante le associazioni presenti, i sindacati, i rappresentanti della società civile. Tanti i giovani ed i giovanissimi, a far librare in cielo pallini colorati alla fine dell’evento.
Prima di lasciare il suo incarico e di accogliere il nuovo prefetto, Cinzia Guercio, con l’occasione ha visitato la città. «Voi potete isolare una pianta malata – ha detto – che sta contaminando il terreno fertile e produttivo. Non vogliamo, non possiamo e non dobbiamo permettere che la criminalità organizzata penalizzi la città di Corigliano Rossano e la Calabria. Purtroppo la criminalità è un malessere che pervade l’intera regione. Sono molto contenta di essere qui proprio per manifestare la vicinanza dello Stato, perché senza chiacchiere stiamo tentando di fare».
Significativo anche l’intervento dell’arcivescovo che ha sottolineato come «fede e malavita non possono andare a braccetto. Chi pensa che si può essere credenti e ladri ha sbagliato itinerario di fede, quella fede che prevede testimonianza. Questa sera inizia per Rossano una tappa importante, la festa della madonna Achiropita e prima come cristiano che come vescovo penso che è impossibile volgere lo sguardo a questa Madre di Misericordia se il nostro cuore è intriso d’odio e se alziamo la mano contro nostro fratello. Il messaggio è chiaro: qui stasera, abbiamo piantato un piccolo seme, che nella logica del Vangelo produce il frutto. La manifestazione vuole avere questo augurio: che il piccolo seme possa produrre un frutto ospitale come lo è la nostra città di Corigliano Rossano nella storia e nella tradizione».
La manifestazione, per il segretario regionale della Cisl, Tonino Russo, «è la risposta di una comunità unita che vuole voltare pagina e che chiede aiuto allo Stato. E solo lo Stato può sconfiggere la criminalità con la forte presenza delle forze dell’odine. Qui è ancora aperta la ferita lasciata dalla chiusura del Tribunale: serve correggere gli errori del passato».
«Il segnale chiaro che deve arrivare a quei soggetti, ma deve arrivare anche al cuore dello Stato, è chiaro – ha aggiunto Flavio Stasi –: non ci giriamo dall’altra parte. Che nessuno insinui che la comunità ha dell aderenze con questi soggetti senza cittadinanza. La nostra è una città perbene, produttiva, che ha bisogno di ricevere le attenzioni dello Stato che manca ormai da troppo tempo. Non è un fatto politico, questa è l’area più produttiva della Calabria e merita quindi di quei rafforzamnti che sono stati promessi. Corgliano Rossano è un’altra cosa rispetto ai fatti di questi giorni. Non ci sono alibi per chi deve intervenire e rafforzare gli organici delle forze dell’ordine». (l.latella@corrierecal.it)
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