ROMA È in corso la seduta della Camera, presieduta da Roberto Fico, chiamata a due voti di fiducia sulla riforma della giustizia. All’indomani dell’occupazione dei banchi del governo da parte di alcuni deputati dell’Alternativa c’è in protesta contro lo strumento della fiducia, questa sera in Aula sono schierati diversi commessi per assicurare un ordinato svolgimento dei lavori. Presente anche la ministra della Giustizia Marta Cartabia.
Potrebbero essere solo interni al Movimento 5 Stelle gli strascichi della fiducia notturna con cui la Camera dà di fatto il via libera alla riforma del processo penale. La maggioranza, nonostante il voto si tenga a tarda notte, non corre infatti alcun pericolo. E’ il Movimento 5 Stelle che potrebbe uscirne un po’ ammaccato visto che, nonostante l’intesa di giovedì scorso abbia soddisfatto Giuseppe Conte e i vertici, il testo Cartabia continua a non convincere tutti. Eppure dopo l’intervento – netto e a tratti molto duro – nell’assemblea dei gruppi di domenica, l’ex premier sembra aver arginato il dissenso.
«La riforma non mi piace ma voterò la fiducia», è un po’ il mantra che unisce i “duri e puri” che, solo poche ore prima, avevano disertato il voto sulle pregiudiziali in Aula. Del resto il leader in pectore è stato chiaro: si discute, ci si confronta ma poi serve una sintesi a cui tutti gli eletti devono attenersi. La compattezza del gruppo parlamentare, per Conte, è un elemento fondamentale da cui partire, anche per le prossime battaglie
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