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Ponte sullo Stretto, Giovannini: «Fattibilità in primavera. Previsti 11 milioni di passeggeri l’anno»

l ministro delle infrastrutture in audizione alle commissioni riunite Ambiente e Trasporti della Camera: «Aprire il dibattito sulle campate»

Pubblicato il: 04/08/2021 – 11:53
Ponte sullo Stretto, Giovannini: «Fattibilità in primavera. Previsti 11 milioni di passeggeri l’anno»

ROMA Secondo Enrico Giovannini, il progetto di fattibilità del ponte sullo Stretto si concluderà nella prossima primavera. Dal punto di vista dell’attraversamento stabile «per dar seguito all’impegno del Governo, si dovrebbe dovrebbe procedere con la redazione di un progetto di fattibilità tecnica ed economica per le due opzioni evidenziate». Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e mobilità sostenibili in audizione alle commissioni riunite Ambiente e Trasporti della Camera sull’attraversamento stabile dello Stretto di Messina. «La prima fase potrebbe concludersi entro la primavera del 2022 per avviare un dibattito pubblico e pervenire una scelta condivisa e evidenziare nella legge di bilancio 2023 le risorse».

«Undici milioni di passeggeri»

«Il gruppo di lavoro – ha detto ancora Giovannini – ha svolto un’analisi dei fabbisogni guardando la domanda di mobilità pre-covid. Ne è risultato che i traffici dello Stretto di Messina sono rilevanti rispetto alla scala nazionale: 11 mln di passeggeri, 0,8 mln di veicoli pesanti e 1,8 mln veicoli leggeri l’anno».

«Nuove navi e trasbordo più veloce»

Il ministro delle infrastrutture e mobilità sostenibili, Enrico Giovannini

Parallelamente all’iter per l’attraversamento stabile dello Stretto di Messina, «abbiamo l’intenzione di procedere con una serie di azioni che possono aiutare i cittadini e le imprese a migliorare benessere e competitività», ha spiegato ancora il ministro delle Infrastrutture. In particolare, «da un lato la riqualificazione del naviglio per trasbordo ferroviario con 2 nuove navi con l’ibridizzazione di tutta la flotta con tecnologia cold ironing di ultima generazione ed infrastrutture a terra; rinnovo del materiale rotabile ferroviario con 12 nuovi treni accoppiabili in configurazione multipla e inserimento di batterie su 16 locomotori che eliminerebbero la trazione diesel e velocizzerebbero fino a un’ora già dalla prossima estate il trasbordo; riqualificazione del naviglio veloce passeggeri con l’acquisto di 3 mezzi navali di nuova generazione con la Propulsione NLG/Elettrica e rinnovo delle flotte navali private; riqualificazione delle stazioni ferroviarie RFI di Messina, Reggio Calabria e Villa S. Giovanni; potenziamento e riqualificazione degli approdi e delle stazioni marittime».

«Tavolo tecnico-politico sul processo»

Tra le iniziative per migliorare l’attraversamento dello Stretto di Messina nell’attesa della scelta definitiva sull’attraversamento stabile, si punta a «migliorare la collaborazione istituzionale, attraverso l’istituzione di un tavolo di natura tecnico-politica ma anche della società civile per la gestione dell’intero processo di realizzazione delle proposte individuate. Ho già contattato i presidenti della Regione Calabria e Sicilia – ha riferito ancora alle commissioni riunite Ambiente e Trasporti della Camera – potrebbero essere coinvolte le città metropolitane, le autorità portuali, comitati di associazioni di categorie».

«Pronti 500 milioni per velocizzare l’attraversamento ferroviario»

Tutti gli interventi che verranno attuate parallelamente al progetto di fattibilità per velocizzare l’attraversamento ferroviario e veloce dei passeggeri «sono già finanziati attraverso il fondo complementare o la nostra proposta di Fsc 21/27 o attraverso risorse statali o il Pnrr: complessivamente si pianificano interventi per mezzo miliardo».
Il cronoprogramma, ha precisato il ministro, parte dall’istituzione di un gruppo di lavoro permanente entro l’autunno 2021, fino al completamento del programma entro il 2025: «Un programma sicuramente ambizioso ma realistico». Per ottimizzare gli aspetti che dovrebbero velocizzare l’attraversamento dello Stretto di Messina, «è possibile migliorare la gestione unitaria e integrata dei servizi di mobilità passeggeri sullo Stretto, sistematizzare le norme applicabili alle diverse tipologie di servizi coinvolti e definire degli incentivi per i collegamenti merci e passeggeri nel quadro della continuità territoriale».

«Con collegamento stabile e interventi riduzione tempi e costi»

Tra le motivazioni che giustificano un attraversamento stabile illustrate nella relazione del gruppo di lavoro, ci sono in primo luogo «considerazioni socio-economiche legate anche agli andamenti negativi della popolazione, occupazione e Pil per l’area che sono decisamente superiori a quelli nel Centro-Nord e nello stesso Mezzogiorno. Ci sono poi motivazioni trasportistiche: il tempo medio di attraversamento attuale dello stretto è paragonabile al tempo di viaggio che un’auto impiega, se si considera anche il pedaggio, per percorrere dai 100 ai 300 km. La Sicilia è tra le isole più popolose al mondo che non posseggono un attraversamento stabile eppure ha un elevato potenziale di collegamento. Il collegamento stabile dello Stretto di Messina, congiuntamente agli interventi programmati dal Pnrr sulle reti di trasporto, in particolare sull’Av, permetterebbe di rendere confrontabili i tempi medi di viaggio sulla rete ferroviaria da e verso il Sud con quelli oggi offerti  al Centro-Nord e ridurrebbe anche i costi di attraversamento», ha detto il ministro.
Inoltre la presenza di un collegamento stabile «potrebbe modificare nel tempo le scelte localizzative e di approdo di taluni traffici, producendo anche un incremento di domanda», ha aggiunto, precisando che comunque «le analisi condotte mostrano che gran parte del traffico marittimo merci non si fermerebbe comunque in Sicilia ma proseguirebbe verso gli scali del centro Nord».

«Sul ponte posizione condivisa del governo»

Giovannini ha anche spiegato che la «posizione sull’attraversamento dello Stretto è quella del governo, discussa con il presidente del consiglio e i ministri competenti».

«Idee progettuali: una o più campate in un dibattito pubblico»

«È utile sviluppare la prima fase del progetto di fattibilità limitando il confronto ai due sistemi di attraversamento con ponte a campata unica e con ponte a più campate. La prima fase del progetto dovrà essere sottoposta a un successivo dibattito pubblico», ha evidenziato il ministro delle Infrastrutture e mobilità sostenibili. «E poi si segnala che il sistema con il ponte a più campate consentirebbe di localizzare il collegamento in posizione più prossima ai centri abitati di Messina e Reggio Calabria, con minore estensione dei raccordi multimodali, minore impatto visivo, minore sensibilità agli effetti del vento, costi presumibilmente inferiori, maggiore distanza dalle aree naturalistiche pregiate. Dalle analisi di lavoro il gruppo di lavoro – ha ricordato il ministro – ritiene che sussistano profonde motivazioni per realizzare un sistema di attraversamento stabile, anche in presenza del potenziamento e riqualificazione dei collegamenti marittimi. La valutazione dell’utilità andrà però definita al termine di un processo decisionale che prevede inizialmente la redazione di un progetto di fattibilità tecnico-economica al fine di confrontare diverse soluzione alternative».

«Approccio serio basato su dati scientifici»

«Il governo – ha concluso – non ha nessuna intenzione di dare un calcio alla lattina come dicono gli anglosassoni o dibuttare la palla avanti, questo è un approccio serio, basato su dati scientifici disponibili ma anche su valutazioni attente sia dei trasporti che della necessità di prendere una decisione informata. Quindi riteniamo che avviare uno studio di fattibilità tecnico-economico sia la soluzione più adeguata per giungere nei tempi indicati a prendere una decisione come quella che noi auspichiamo».

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