Laboratorio riformista: «No a logiche correntizie sulle Comunali di Cosenza»
Riunione e appello al centrosinistra (e soprattutto al Pd). «C’è il pericolo che la città possa essere sacrificata agli equilibri romani»

COSENZA Si è tenuta la riunione organizzata da Laboratorio riformista per la discussione del tema programmatico dell’area urbana e della sua importanza per le tante ricadute che le misure amministrative in merito possono produrre sui cittadini di Cosenza.
Alla riunione hanno partecipato: Pietro Tarasi e Walter Nocito in rappresentanza di Progetto Meridiano, Battista Sangineto in rappresentanza di Pse, Buongiorno Cosenza, Cosenza Domani, Club Telesio, Tiziana Pulice e Giuseppe Ciacco per il Circolo Avanti Cosenza, Antonio Arcuri, Francesco Meringolo e Saverio Carlo Greco di Laboratorio Riformista, Sandro Principe e Giacomo Mancini di Piattaforma Riformista, Giuseppe Giudiceandrea e Maria lucanto di Futura, Clelio Gelsomino della Federazione Riformista di Rende, Umberto Calabrone della Cgil di Cosenza, Felice D’Alessandro, sindaco di Rovito. Gli interventi si sono alternati sulla base del seguente documento di discussione, trasmesso agli intervenuti prima dell’inizio della riunione.
«Le organizzazioni che si battono contro le forze trasversali della conservazione e della reazione che hanno governato Cosenza sotto le insegne del centrodestra, fanno appello a tutte le forza progressiste e riformiste della città a vigilare e operare perché il prossimo appuntamento elettorale del 3 e 4 ottobre possa vedere ai blocchi di partenza un’alternativa vera e competitiva contro le forze e i gruppi di potere che hanno prostrato la città, riducendola allo stato di grave crisi in cui si trova.
Esprimiamo grave insoddisfazione per la deriva esclusivamente nominalistica che ha ormai preso il confronto politico per la costruzione dell’alternativa progressista e riformista, così come rifiutiamo ogni pregiudiziale nei confronti di quanti intendano offrire il loro contributo contro la destra e rifiutiamo altresì divisive fughe in avanti che rompono il nostro fronte.
Avvertiamo il pericolo che la città possa essere sacrificata alle esigenze ed agli equilibri romani; con ciò favorendo la permanenza alla guida del comune delle forze che ne hanno determinato il declino.
Ribadiamo con forza che l’alternativa alla destra deve essere la cura dei cittadini di Cosenza, la soluzione dei loro problemi, il lenimento delle loro sofferenze. Tutto questo è irrealizzabile se la proposta politica per l’alternativa progressista e riformista non parte dal tema dell’area urbana, di come l’amministrazione bruzia l’affronta programmaticamente, ma pure di come la futura amministrazione intende rapportarsi con il contesto istituzionale, sociale e civile che la circonda.
Il nome del candidato a sindaco dev’essere una garanzia nella direzione dell’affermazione e della realizzazione di questa cultura d’area. Ma ciò da solo non basta.
Si torni a parlare di tutto ciò e si affrontino i temi organigrammatici in maniera funzionale all’affermazione della prospettiva progressista e riformista della città per la soluzione vera delle tante criticità ed emergenze prodotte dal lungo periodo della conservazione e della reazione trasversale che ci lasciamo alle spalle.
I partecipanti invitano ad una convocazione permanente delle forze progressiste e riformiste per l’individuazione delle soluzioni programmatiche ed organigrammatiche da proporre agli elettori cosentini.
Ogni altra soluzione, che risponda alle solite trite e ritrite logiche correntizie, oppure alle distanti e aliene logiche romane, non farebbe che favorire la vittoria della destra e saremo ben vigili ad invidiare le responsabilità di quanti, ancora una volta, fingono di battersi dalla nostra parte ma, nella realtà degli effetti delle loro scelte, favoriscono le forze della destra».