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l’affondo

«Oliverio e Magorno responsabili del commissariamento del Pd calabrese»

Graziano alla festa dell’Unità a Catanzaro. Critiche all’ex governatore e a de Magistris. «Chi si candida contro è fuori dal partito»

Pubblicato il: 17/09/2021 – 20:15
«Oliverio e Magorno responsabili del commissariamento del Pd calabrese»

CATANZARO «Un voto dato a de Magistris o Oliverio è un voto dato al ticket Occhiuto-Spirlì, i calabresi lo devono sapere». Così il commissario del Pd calabrese, Stefano Graziano, ha introdotto la festa regionale dell’Unità del partito, in corso a Catanzaro. Graziano ha illustrato la situazione del partito in Calabria e le motivazioni del sostegno alla candidatura alla presidenza della Regione della ricercatrice Amalia Bruni per il centrosinistra, non lesinando attacchi a de Magistris, Oliverio e anche Magorno, questi ultimi due additati da Graziano come i responsabili del commissariamento del Pd regionale.

«Con la Bruni rivoluzione dell’orgoglio»

«Con Amalia Bruni vogliamo realizzare la rivoluzione dell’orgoglio, con lei guardiamo ao sociale e ai più deboli. Il suo slogan “La Calabria è sicura” è bellissimo», esordisce Graziano che poi aggiunge: «Il 4 ottobre nel centrodestra non ci sarà più una linea comune: Fratelli d’Italia dice no al governo Draghi, la Lega dice “ni”, Forza Italia dice sì, tre linee diverse e quindi il centrodestra sarà destrutturato, non ci sarà. Se riusciamo a dare una proposta convincente intelligente possiamo farcela. Quello che sta accedendo in Calabria – sostiene il commissario democrat – è l’anticipazione di quello che sta accadendo in Italia, basti pensare alla polemica tra Meloni e Salvini sul ticket Occhiuto-Spirlì. Se in Calabria non si vuole ancora avere Spirlì ancora alla Regione con Occhiuto bisogna metterci in moto e crederci davvero».

«A Napoli disastro de Magistris»

Graziano poi ribadisce le critiche a de Magistris per «il disastro amministrativo di Napoli, da Napoli mi dicono che se volete che de Magistris faccia in Calabria gli stessi danni che ha fatto a Napoli fate pure. Non è pensabile che un non calabrese possa diventare presidente della Regione Calabria, è un paradosso, sarebbe come certificare a voi stessi che la Calabria ha bisogno di essere governata da altri, invece serve un riscatto da parte dei calabresi».

«Non si torna nel Pd se ci si candida contro il Pd»

Sul Pd Graziano specifica: «Abbiamo aperto il tesseramento, ci saranno i congressi comunali, provinciali e regionali subito dopo il 4 ottobre, si ritornerà alla normalità, lo dimostriamo con la festa dell’Unità, inizia un nuovo percorso, una nuova storia, un cambio, la volontà di cambiare tutto, mettendo una nuova generazione puntando su giovani e donne. Abbiamo messo due capilista donne, è un segnale importante. Non si torna nel Pd se ci si candida contro il Pd, lo dico con chiarezza, non lo dice Graziano ma lo Statuto del Pd. Io – rimarca il commissario del Pd calabrese – rispetto quello che dice lo Statuto, per questo dico che la direzione politica sarà fatta dai 24 guerrieri del cambiamento, solo loro che ci hanno messo la faccia». E ancora – prosegue Graziano – »c’è chi si è messo contro pensando che questo fosse il congresso, ma è l’elezione per la presidenza della Calabria, dobbiamo capire se vogliamo cambiare la Calabria o no, e per battere il ticket Occhiuto Spirlì c’è solo una possibilità, votare la Bruni. Non credo ai sondaggi, ma i sondaggi un dato certo lo consegnano, hanno stabilito che c’è un terzo e un quarto e che la battaglia politica è tra Occhiuto e la Bruni. Siamo una coalizione larga, extralarge, abbiamo dimostrato con i fatti di essere una vera alternativa al centrodestra, ora bisogna metterci tutti in modo».

«Oliverio e Magorno responsabili del commissariamento del partito»

Quindi, l’affondo di Graziano, indirizzato a Oliverio e Magorno, anche se il commissario dem non li cita. «Non possiamo sottrarci alle responsabilità degli anni scorsi, ma – lo voglio dire per l’ultima volta così ci chiariamo una volta per tutte – non è un caso che è arrivato il commissario, che è arrivato perché – rileva Graziano – due anni e mezzo fa un giorno due signori, uno che guidava il partito (Magorno, ndr) e un altro che faceva il presidente della Regione (Oliverio, ndr), al Pd nazionale che chiedeva di fare i congressi che mancava da anni, hanno spiegato che ‘erano d’accordo’, ma a cosa. Il Pd è democratico perché si fanno i congressi, altrimenti uno si fa il suo partito nazionale. Alla fine a Roma sono stati costretti a procedere al commissariamento. Ecco il punto dolente: quelle due eprsone che non volevano fare il congresso e quindi non volevano far emergere una nuova classe dirigente, come stiamo facendo oggi invece, oggi dove sono? A sostegno del Pd e della Bruni o contro? E’ lo stesso trasversalimo che oggi prova a non farci vincere? C’è una sola possibilità per cambiare la Calabria: un voto dato a de Magistris o Oliverio è un voto dato al ticket Ochciuto-Spirlì, i calabresi lo devono sapere. E oggi la partita è solo tra Bruni e Occhiuto. Questo – conclude il commissario del Pd calabrese – è il momento in cui dobbiamo credere e penso che possiamo farcela se tutti insieme ci crediamo». (a. c.)

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