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Confagricoltura incontra Bruni: «Aziende calabresi più forti sul mercato se c’è il sostegno della Regione»

Il presidente Statti: «Chiediamo la possibilità di investire per rilanciare le produzioni». La candidata: «Ascolto tutte le parti sociali»

Pubblicato il: 20/09/2021 – 12:25
di Anna Colistra
Confagricoltura incontra Bruni: «Aziende calabresi più forti sul mercato se c’è il sostegno della Regione»

LAMEZIA TERME Confagricoltura incontra la candidata alla presidenza Amalia Bruni per portare avanti le istanze della federazione per il futuro dell’intero settore. L’idea da sottoporre a chi si propone di governare la Regione è quella di una Calabria che deve puntare sul comparto agricolo e sulle sue produzioni per farsi spazio sul mercato nazionale e di riflesso su quello internazionale. Un primo confronto Tra Confagricoltura e Amalia Bruni era avvenuto lo scorso 9 agosto nella sede del Pd a Lamezia terme dove erano stati tracciati i primi punti su cui lavorare per sostenere l’agricoltura con le numerose aziende presenti sul territorio e i tanti lavoratori dipendenti che fanno parte del comparto.

«Ristrutturare finanziariamente le aziende e arginare la contrazione dei premi per l’agricoltura»

«In Calabria ci sono 120mila aziende che percepiscono contributi Ue e di queste circa 24mila assumono manodopera – dichiara il presidente di Confagricoltura Calabria Alberto Statti rimarcando il ruolo fondamentale del settore nell’economia regionale – e sappiamo che da qui al 2026 ci sarà un’ulteriore contrazione dei premi per l’agricoltura, cosa che cambierà ulteriormente lo scenario futuro del settore». Di fronte a un primo problema che potrebbe causare una crisi in un comparto che invece punta al rilancio e che vuole fare anche da traino per tutti gli altri, Confagricoltura mette sul tavolo le possibilità per evitare la crisi. «Il nostro compito è evidenziare quali sono le nostre esigenze – continua Statti – per colmare questa riduzione delle risorse che altrimenti penalizzerà le aziende. Bisognerà lavorare sul Psr, perché solo con delle misure adeguate si potrà recuperare il gap che ci sarà sulla domanda unica». Ci sono anche le richieste rimaste inascoltate da diversi anni quelle messe sul tavolo durante l’incontro, richieste che fanno capo ad esigenze che Confagricoltura non smette di evidenziare: «Bisogna ristrutturare finanziariamente le aziende agricole, capitolo che trattiamo da circa 6 o 7 anni, e che ancora non siamo riusciti ad ottenere». Con questo sistema le aziende agricole potrebbero «ristrutturare più facilmente il proprio debito con un ammortamento di 20-25 anni. Ciò consentirebbe di avere un ampio respiro per poter programmare anche i futuri investimenti». Statti ricorda, inoltre, come in questa stagione la Calabria potrà usufruire del Pnrr, risorse importanti che dovranno essere impiegate anche per l’agricoltura.

«Il gap si supera con la tecnologia e con la capacità di creare dei brand»

La Calabria per recuperare il gap deve continuare a investire in innovazione tecnologica e in risorse umane secondo il presidente di Confragicoltura Calabria. «Dobbiamo andare con più determinanzione sul mercato – afferma Statti – si è visto ad esempio col vino, ora nel panorama nazionale si parla anche delle produzioni vitivinicole calabresi, la stessa cosa bisogna realizzarla con l’olio. La Calabria, infatti, è la prima regione per produzione biologica di olio, ma non lo è in termini di prodotto commercializzato. A mancare è un l’ultimo anello della filiera produttiva ,quella dedicata al brand e alla capacità di essere presenti sul mercato allo stesso modo dei competitor nazionali e internazionali. «Tutto questo – continua Statti – lo possiamo fare grazie all’intervento della Regione, che ad esempio può lavorare su delle campagne di comunicazione adeguate affinché i prodotti calabresi abbiano una certa visibilità e possano conquistare i consumatori.

«La viabilità ha un ruolo importante per lo sviluppo economico»

«Abbiamo necessità di essere determinati per la realizzazione delle infrastrutture in Calabria, la statale 106 – dichiara Statti – deve avere quattro corsie che consentano di collegare il nord e il sud della regione passando anche dall’entroterra. Oltre al ruolo centrale di una strada statale che continua ad essere il tallone d’achille delle infrastrutture calabresi per Confagricoltura è fondamentale non dimenticarsi di «completare le opere partite 30-40 anni fa e che non sono mai state terminate, tra queste – afferma Statti – la Trasversale delle Serre, o la Salerno-Reggio che ancora presenta dei tratti con lavori in corso. Tutto questo – conclude – lo chiediamo alla candidata del Pd Bruni affinché ne faccia tesoro qualora dovesse iniziare il suo percorso alla Regione Calabria».

Bruni: «Si riparte dall’ascolto delle parti sociali»

«Il mio obiettivo è ascoltare tutte le parti sociali – ha detto Amalia Bruni all’incontro – la Calabria ha un territorio in cui l’agricoltura costituisce un pezzo forte del pil, e deve avere dunque un ruolo primario nella individuazione degli strumenti che servono per ricostruire questa regione. Per Bruni la Calabria riparte soprattutto dall’ascolto delle parti sociali e da una programmazione condivisa. «E’ ancora più grave – rimarca Bruni – l’inefficienza del management degli uffici regionali nella programmazione di misure e risorse già presenti, quelle dunque già intercettate, ma che non sono state sfruttate in alcun modo». La candidata alla presidenza conclude facendo un inciso sulle particolarità del territorio regionale, che, grazie a un approccio più scientifico, potrebbero trasformarsi in sviluppo economico. «La nostra terra per la sua morfologia, secondo uno studio, ha dai 365 ai 400 microambienti, una ricchezza straordinaria che la scienza potrebbe indirizzare verso la valorizzazione e lo sviluppo. Sono comparti produttivi vitali che vanno aiutati – ha concluso – con la valutazione di un piano regionale, con un lavoro di concerto inquadrato in cornici organizzative che sono i piani regionali».



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