CATANZARO È stata una “lunga stagione” quella delle tartarughe marine: ancora una decina i nidi monitorati dal WWF e che dovranno schiudersi entro la fine di ottobre lungo le coste di Sicilia e Calabria. Lo spiega il Wwf in una nota: «alcuni degli oltre 300 giovani volontari che in Italia sono stati impegnati per tutta l’estate nel perlustrare dall’alba al tramonto centinaia di km di spiaggia, sono ancora in piena attività per sorvegliare e accompagnare i piccoli che usciranno dalla sabbia. Gli eventi della schiusa si prolungheranno fino a fine ottobre ed è già tempo di bilanci». L’estate 2021 «è stata ricchissima per questa specie: da giugno il Wwf ha sorvegliato, monitorato e gestito 80 nidi della specie Caretta caretta e al termine della stagione saranno circa 3.000 le piccoline che avranno raggiunto il mare dopo la schiusa. Sono dati che confermano il positivo aumento delle nidificazioni di questa specie sulle coste italiane, un fenomeno sempre più frequentemente osservato negli ultimi anni grazie anche all’infaticabile attività di monitoraggio sulle spiagge effettuata dai volontari.
Oltre ai consolidati gruppi di volontari che hanno lavorato sul campo in Sicilia, Calabria, Basilicata, Puglia e Toscana si sono aggiunti quest’anno altri giovani dalla Campania e dal Lazio. Altre attività di tutela, soprattutto recupero di tartarughe ferite o in difficoltà e campi dedicati alle attività di conservazione delle tartarughe marine, si sono svolte a Policoro, Crotone e Torre Guaceto.
«Esercito silenzioso e attento in salvaguardia degli animali»
«Un esercito silenzioso e attento che il Wwf vuole ringraziare per l’instancabile impegno- ha dichiarato Giulia Prato, responsabile Mare di Wwf Italia -. Grazie a loro è stato possibile scoprire le tracce delle deposizioni prima che vento, mareggiate e attività umane ne cancellassero i segni».
«Fondamentale per la cura delle deposizioni è stato anche l’aiuto delle comunità locali, dei tanti turisti e dei gestori dei lidi balneari più attenti che hanno segnalato tempestivamente la presenza di tracce consentendo ai volontari di mettere in sicurezza i nidi – ha aggiunto Luigi Agresti che coordina le attività di conservazione delle tartarughe marine sul territorio – Una comunità che arricchisce ogni anno la nostra GenerAzione Mare».
A rischio tutte le specie che vivono in mare
Per oltre 100 milioni di anni le tartarughe marine hanno viaggiato, nuotato nei mari di tutto il mondo. Nell’ultimo secolo le attività umane hanno però messo in pericolo tutte le 7 specie che vivono negli oceani, compresa la Caretta caretta che nuota, si riproduce e si alimenta intorno alle nostre coste. La tutela delle tartarughe marine, così importanti per la biodiversità marina, è possibile solo con l’aiuto di tutti: non solo i volontari ma anche una buona relazione con i pescatori che collaborano col Wwf quando trovano tartarughe impigliate accidentalmente, ferite o in difficoltà per l’ingestione della plastica. Questo ha permesso al Wwf di salvare centinaia di tartarughe marine. I centri di recupero sono poi diventati negli anni punti di riferimento per la cura di questi animali. Alcuni esemplari vengono seguiti grazie a dei trasmettitori satellitari: questo permette di conoscere meglio gli spostamenti degli animali e rafforzare quindi le iniziative di tutela nelle aree più delicate. A fianco delle tartarughe ci sono anche i veterinari che si dedicano con passione e professionalità alla cura degli esemplari in difficoltà talvolta anche con delicati interventi chirurgici. E alla fine ogni liberazione in mare delle tartarughe riabilitate è una festa per tutti.
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