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Sicurezza sul lavoro, 800 morti nel 2021. Slc Calabria: «Ripartire dai controlli e dalla legalità» – VIDEO

Incontro a Lamezia con i principali attori del settore. «Occhiuto convochi un tavolo sulla sicurezza regionale»

Pubblicato il: 11/10/2021 – 19:07
di Giorgio Curcio
Sicurezza sul lavoro, 800 morti nel 2021. Slc Calabria: «Ripartire dai controlli e dalla legalità» – VIDEO

LAMEZIA TERME «Non sono morti bianche ma rosse, come il colore del sangue». È un duro messaggio quello emerso dall’incontro organizzato oggi a Lamezia e che vede, tra i protagonisti, SLC Calabria, Inail e alcuni tra gli esponenti più importanti del settore lavorativo legato all’edilizia, ma non solo. E non usa mezzi termini Mariaelena Senese, vicepresidente SLC Calabria, nella sua relazione. 

«Si mira a mantenere lo status quo»

«C’è una responsabilità ben precisa e sappiamo anche che in Italia la sicurezza e la tutela sul lavoro vengono percepite come un costo e non una necessità, come un intralcio alle attività produttive. Basterebbe accorgersi però che i morti sul lavoro attuali e le modalità sono le stesse di cinquant’anni fa». «In Italia – ha detto poi – non abbiamo un sistema efficace per identificare le imprese, si mira a mantenere lo status quo». 

«Manifestazione a Roma il 13 novembre»

Sono poco più di 800 le vittime sui luoghi del lavoro nel 2021, già raggiunti i numeri del 2020, in piena pandemia da Covid-19, che ha bloccato gran parte delle attività lavorative. Numeri, dunque, allarmanti e non più tollerabili. Ne è convinto il presidente dell’Slc Calabria, Simone Celebre: «Si tratta di poco più di due morti al giorno in Italia, abbiamo chiesto al governo di prendere degli impegni che devono ora essere tramutati in norme. Ed è per questo che il 13 novembre, a Roma, le tre federazioni delle costruzioni saranno lì insieme alle segreterie nazionali di Cgil, Cisl e Uil, saranno lì a dire basta e chiedere al governo di passare dalle parole ai fatti». Poi la richiesta alla Regione Calabria: «Abbiamo chiesto un tavolo sulla sicurezza regionale che non viene convocato da ormai 4 o 5 anni. Vogliamo dunque che la nuova giunta a il nuovo presidente Roberto Occhiuto possano accogliere questa richiesta perché anche in Calabria gli infortuni mortali sul lavoro accadono e accadono molto spesso». 

Le soluzioni

Già individuate, poi, alcune delle possibili soluzioni. «Tra gli interventi richiesti e necessari – ha spiegato Senese – c’è la patente a punti per qualificare e verificare l’idoneità delle imprese. Il testo unico la prevede già, ma la norma non è mai stata resa operativa». «E poi c’è la tecnologia che può dare mano anche negli infortuni come i sensori, il monitoraggio su dispositivi e macchine. Quella attuale è una trasformazione velocissima del mondo del lavoro, l’edilizia riparte ma manca il lavoro specializzato e il costo della materia prima cresce sempre più. Dobbiamo pretendere che nel territorio ci sia un’anagrafe degli Rls (Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza) nominati all’interno delle imprese e che vengano designati secondo le regole previste dal Testo Unico». «La situazione – spiega al Corriere della Calabria – cambia da territorio a territorio, come prevedibile, ma si riscontra un elemento in particolare: una regolarità eccessiva nella documentazione a carico delle imprese ma di fatto ci sono dei vuoti e delle carenze per quanto riguarda la normativa in tema di salute e di sicurezza nei luoghi di lavoro».  

Inail: «Prevenzione unica arma vincente nel terreno della legalità»

«Il nostro è uno sforzo comune – spiega il delegato Vincenzo Amaddeo dirigente Inail Calabria – una lotta che dobbiamo combattere insieme verso la cultura della prevenzione. Le norme ci sono, vanno applicate ma serve creare una cultura che possa far maturare ai datori di lavoro, lavoratori, istituzioni e associazioni la consapevolezza che la prevenzione è forse l’unica arma vincente nel terreno della legalità». «Il tema dei controlli evoca l’idea della legalità ed è questo il terreno da cui ripartire. Un lavoratore regolare è sicuramente formato e più tutelato. Inail supporta con i propri ispettori. è in atto una campagna di reclutamento, però oltre che controllare occorre far maturare una consapevolezza sul fatto che l’investimento in sicurezza non sono costi, ed è questa la strada da seguire insieme al controllo della regolarità e della legalità».

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