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Ultimo, ma non troppo. Ora de Caprio lancia una tv

Un’emittente che porterà il suo nome e un pub per la legalità: la nuova vita dell’assessore regionale all’Ambiente uscente

Pubblicato il: 12/10/2021 – 22:50
Ultimo, ma non troppo. Ora de Caprio lancia una tv

CATANZARO Ristoratore ma anche fondatore di una tv ed ancora ideatore di un club della legalità a suon di forchette e manicaretti vari. È in cerca di una nuova identità il “capitano Ultimo”, al secolo Sergio de Caprio. Dopo aver lasciato la Calabria dove è stato assessore all’Ambiente, il colonnello dei carabinieri in congedo – passato alla storia come colui che catturò Totò Riina – va a caccia di nuove esperienze. Questa volta a catturare l’attenzione dello stratega delle soluzioni alle tante emergenze ambientali calabresi – per la verità rimaste tutte lì in attesa di risposte – è nientepopodimeno che il piccolo schermo. Si barcamenerà nel lancio di un’emittente televisiva via streaming, ma non abbandonando il suo vecchio pallino della legalità – a tutti costi – dato che i contenuti trasmessi verteranno rigorosamente sull’argomento.

Il colonnello Sergio de Caprio con il registra Ambrogio Crespi

E a sigillare la genuinità di questo filone tematico la scelta del nome della nascente emittente che porterà, appunto il suo, o meglio quello per il quale è conosciuto al grande pubblico: “Ultimo TV”. Ad annunciarlo all’Adnkronos, lo stesso colonnello che spiega come sia nata questa “ultima” trovata del camaleontico ufficiale in congedo. «Io e Ambrogio Crespi (regista televisivo, ndr) ci siamo incontrati per ragionare sull’idea di lanciare una nuova tv», racconta de Caprio. «Si chiamerà “Ultimo Tv” e parlerà della povera gente, di legalità nel senso di equità, perché esistono le regole, com’è giusto che sia, ma esiste anche l’equità». Ma i colpi di scena per quello che doveva essere la soluzione alle tante ferite inferte all’ambiente calabrese non terminano qui. Perché lo stesso de Caprio annuncia anche l’intenzione di far nascere il “Pub della legalità” a Roma. «Un luogo di incontri, di scambi culturali – spiega ancora Ultimo – dove poter ordinare i piatti che portano il nome dei caduti. Forze dell’Ordine, magistrati, giudici, uomini comuni, in ricordo delle vittime, perché noi non dimentichiamo chi ha lottato per le nostre vite ed è caduto in battaglia». Parole che suonano ora come una sorta di slogan e che ricordano quelle pronunciate al suo insediamento alla Cittadella, quando una volta occupata la casella da assessore all’Ambiente – poco meno di un anno e mezzo addietro – aveva annunciato fulmini e saette per contrastare le ecomafie: «L’obiettivo è combattere la ‘ndrangheta e il voto di scambio: se qualcuno non vorrà fare questa battaglia, me ne andrò», aveva detto. Ora quella battaglia di legalità la sposterà tra fornelli e pentole. Ma anche attraverso, appunto, le trasmissioni sulla sua nascente emittente televisiva. “Ultimo” incantesimo del capitano in cerca di nuove identità.

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