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Il ticket con Spirlì non è un dogma neppure per Salvini

Il leader della Lega non blinda il reggente: «Parlerò con Occhiuto. Non sono affezionato alle etichette». Agitata la riunione del Carroccio calabrese

Pubblicato il: 18/10/2021 – 17:29
Il ticket con Spirlì non è un dogma neppure per Salvini

CATANZARO «Parlerò con il presidente Occhiuto; io non sono affezionato alle etichette ma alla concretezza». Matteo Salvini risponde così ai cronisti che gli chiedono quanto sia disposto a “blindare” il ticket che assegnerebbe a Nino Spirlì la vicepresidenza della giunta regionale. E, visto che la dichiarazione arriva a valle di una riunione del Carroccio calabrese che i bene informati dicono agitata, le parole del leader non suonano esattamente come una difesa a spada tratta del ruolo dell’attuale governatore reggente nella squadra che Roberto Occhiuto si appresta a formare. Nessuna blindatura, dunque. Salvini è, anzi, piuttosto evasivo sul punto. Non cita Spirlì, si limita a dire che «con Occhiuto parlerò del ruolo che uomini e donne della Lega potranno avere sia in giunta che in consiglio regionale». Concretezza davanti a tutto. E non ci sono dogmi. Neppure il ticket con Spirlì beneficiario. 

LEGA Salvini e Tilde Minasi a Catanzaro

«Tanti sindaci vogliono aderire al movimento»

«La riunione di oggi – ha detto poi Salvini riferendosi all’incontro con i vertici regionali della Lega – è stata di tre ore, molto utile, con i nuovi eletti in regione e con i dirigenti. Abbiamo tutta l’intenzione di crescere».
Con il presidente Occhiuto Salvini parlerà di giunta «nei prossimi giorni, non c’è nulla di definito ma mi interessava ringraziare i calabresi per la fiducia data alla Lega, ascoltare le opinioni di chi è stato eletto e di chi non è stato eletto». E poi, anticipa, «ci sono tanti sindaci che vogliono aderire al movimento. Entro dicembre faremo il rinnovo di tutti i segretari cittadini, abbiamo quasi 2000 iscritti, nell’anno del Covid penso che fare di più era difficile. Ripartiamo dai quattro consiglieri regionali con idee chiare e una bella e proficua chiacchierata. Noi intendiamo essere più presenti dopo le elezioni che prima nei territori». E uno dei punti “caldi” delle contestazioni sollevate dal gruppo dirigente catanzarese era proprio questo: la presenza sul territorio reale preferita all’impegno di Spirlì, considerato piuttosto evanescente. Forse se n’è accorto anche Salvini.

«Ringrazio Dio per essere arrivati dove siamo arrivati»

«Il Covid – sostiene poi Salvini – cambia il mondo, dobbiamo essere tutti più concreti. Il centrodestra ha stravinto, la Lega aveva quattro consiglieri e ha confermato i suoi quattro consiglieri, abbiamo esperienza in più perché non abbiamo mai governato la Calabria neanche per un quarto d’ora fino all’anno scorso, abbiamo un po’ di sindaci. Quindi ripartiamo da questo ringraziando le persone per la fiducia che ci hanno dato nonostante un anno devastante, tra la morte di Jole Santelli, il Covid, una presidenza a Nino Spirlì che mai nella vita avrebbe pensato di fare il presidente della Calabria in una situazione di emergenza senza tamponi e senza vaccini. Quindi, io ringrazio Dio per essere arrivatii dove siamo arrivati e faremo in modo che la Calabria torni più forte di prima. Poi ripeto: lo zero virgola in più o in meno in questo momento non mi preoccupa, il nostro obiettivo – rimarca il segretario della Lega – è vincere le elezioni politiche tra un anno e per questo ci stiamo organizzando in Calabria e in tutt’Italia» .

«Basta con il commissariamento della sanità»

«L’impegno della Lega prima e dopo il voto rimane quello di riportare la sanità calabrese in mano ai calabresi, quindi di finirla con un commissariamento che in questi dieci anni ha portato più debiti e meno ospedali. Quindi – aggiunge Salvini – riportare nella competenza diretta onori e oneri della Regione la gestioen della sanità calabrese era un obiettivo della Lega prima del voto e rimane assolutamente una priorità dellas Lega dopo il voto. Quindi come forza di governo continueremo a chiedere al presidente Draghi di cessare con questi commissariamenti fallimentari che – conclude il leader della Lega – alla Calabria hanno portato poco di buono e lasciare alla Calabria gestire la sua sanità» . (a. cant.)

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