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Mala Pigna

Il clan Piromalli e le Comunali a Gioia Tauro. Il pentito: «Delfino sostenne Raffaele D’Agostino»

Due pentiti segnalano rapporti tra l’imprenditore considerato vicino alla cosca e il politico (non indagato). «Gli ha pagato le campagne elettorali»

Pubblicato il: 19/10/2021 – 20:12
di Pablo Petrasso
Il clan Piromalli e le Comunali a Gioia Tauro. Il pentito: «Delfino sostenne Raffaele D’Agostino»

GIOIA TAURO «Di Rocco Delfino so per certo che ha pagato le ultime due campagne elettorali di Raffaele D’Agostino». È il collaboratore di giustizia Arcangelo Furfaro a tirare in ballo, in un interrogatorio del 21 febbraio 2019, il politico dell’Udc, con un passato da consigliere provinciale a Reggio Calabria e, proprio in quell’anno, candidato a sindaco a Gioia Tauro. D’Agostino non è indagato nell’inchiesta “Mala Pigna”, che ha acceso i fari sugli interessi dal clan Piromalli nel settore dei rifiuti. Il suo nome, però, compare nei verbali del pentito, ex affiliato al clan Molè. Furfaro offre il proprio punto di vista sui rapporti tra Rocco Delfino, imprenditore legato alla cosca Piromalli, e l’esponente politico locale. Si tratta, ovviamente, di dichiarazioni da sottoporre ai necessari riscontri.

«Ha pagato tutte le campagne elettorali di Raffaele D’Agostino»

Raffaele D’Agostino

«Ha pagato tutte, tutte le campagne elettorali, sia alla Regione che alla Provincia, di Raffaele D’Agostino (…) questo glielo dico per certo», spiega Furfaro. Il pm Gianluca Gelso gli chiede conto delle sue affermazioni: «Ma questo lei come lo sa?». «Ero a Gioia in quell’epoca – è la risposta – giravano assieme, cercavano voti assieme, tutto…». Quale fosse il vantaggio di Delfino, Furfaro non sa dirlo: «Alla fine io e Raffaele D’Agostino non ci parlavamo più, nonostante lui avesse battezzato mio figlio, perché c’erano stati dei disaccordi quando lui era vice sindaco, ma questo poi avremo tempo…». Dice, però, che «apparentemente» era appoggiato «prima che succedessero le nostre cose, ai Molè… ma nella concretezza ai Piromalli, perché cugino di Gino Piromalli… Gino Bagalà, scusi». Per il collaboratore di giustizia Bagalà «è sinonimo» di Piromalli. 

I «ripetuti contatti telefonici»

Gli inquirenti appuntano di seguito alcuni «riscontri». Ricordano che D’Agostino è stato candidato a sindaco del comune di Gioia Tauro alle ultime elezioni «quale rappresentante del partito Udc e della lista civica “Gioia Tauro ci lega” (già vicesindaco e consigliere comunale e provinciale)». Gino Bagalà, «citato dal collaboratore di giustizia Furfaro, è zio acquisito» del politico. Che avrebbe rapporti con Rocco Delfino, come risulterebbe da tre controlli immagazzinati nella banca dati interforze. Di più: tra i due (e anche tra D’Agostino e il braccio destro di Delfino) sarebbero «emersi ripetuti contatti» telefonici. 

«Votate e fate votare D’Agostino Raffaele»

Altro materiale arriva dalle conversazioni intercettate dagli investigatori. Da queste parrebbe emergere «che in occasione delle elezioni comunali a Gioia Tauro, tenutesi lo scorso 9 giugno 2019, Delfino sosteneva politicamente D’Agostino, invitando amici e parenti a votarlo». Vi è una captazione agli atti nella quale Rocco Delfino, «trovandosi in auto con il nipote, dava specifiche indicazioni per indirizzare il voto sul candidato D’Agostino». Nella stessa occasione si sarebbe sporto dal finestrino dell’auto «e rivolgendosi a terzi urlava “Votate e fate votare D’Agostino Raffaele”».    

L’altro pentito nel 2015: «È un uomo dei Molè»

Anche le dichiarazioni di un altro pentito, Antonio Russo («rese pubbliche e reperibili su fonte aperta»), fanno cenno al sostegno di Delfino per Raffaele D’Agostino. «È un uomo dei Molè – dice il collaboratore di giustizia nello stralcio di un interrogatorio riportato nell’ordinanza di custodia cautelare – ed è salito con i voti dei fratelli Delfino, sono stati loro che l’hanno portato avanti nella campagna elettorale». Il verbale risale al 14 febbraio 2015.

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