CROTONE Medici gli infermieri del reparto Covid dell’ospedale di Crotone sono costretti ad indossare dispositivi di sicurezza impossibili da sopportare più di qualche ora. Disagi enormi prodotti da tute e mascherine non traspiranti. A denunciare la circostanza è il segretario della Funzione pubblica della Uil, Gaetano Papaleo, che sulla sanità crotonese ha sempre i riflettori accesi. Passate tre ore dall’inizio delle attività nel reparto Covid, i sanitari sono un bagno di sudore e non hanno più la forza per andare avanti. Non è stato sempre così. Qualche mese fa i dispositivi in dotazione non producevano gli stessi disagi. Il problema, per quanto è stato possibile apprendere, riguarderebbe solo l’ospedale di Crotone dove sarebbero stati assegnati, da parte della Protezione civile, dispositivi “particolari”. Si tratta di tute e mascherine che non lasciano passare né virus e né aria. Dispositivi che di solito vengono utilizzati dai sanitari che operano in situazioni estreme. In caso di focolai di Ebola (per esempio), ma non possono essere indossati più di qualche ora. Non sono, quindi, adatti per operatori sanitari che operano nei reparti Covid per cinque o più ore di seguito. In altre strutture ospedaliere i dispositivi in dotazione non producono i disagi che si verificano a Crotone. Sempre secondo quanto è stato possibile apprendere, la questione sarebbe stata segnalata alla direzione strategica che, sino ad ora, non avrebbe preso i provvedimenti necessari per annullare il disagio. Probabilmente sarà stata la scarsa attenzione ottenuta a spingere alcuni operatori sanitari del reparto a prendere carta e penna e scrivere al responsabile sicurezza sui luoghi del lavorio dell’Azienda sanitaria provinciale pitagorica che, questa mattina, è andato a verificare la situazione.
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