Tubi si staccano da una gru, operaio del Genovese muore schiacciato
Il 48enne lavorava per una ditta che eseguiva lavori in appalto in uno stabilimento di San Quirico. Nel 2021 tre morti al giorno

GENOVA Ennesima morte sul lavoro in Italia. Vittima, in questo caso, è un operaio della provincia di Genova.
Secondo una prima ricostruzione l’operaio, 48 anni, è rimasto schiacciato da grossi tubi che si sono staccati da una gru che li stava spostando. Dalle prime informazioni si sarebbe rotta una cinghia che li ha fatti cadere. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 ma per l’uomo non c’è stato nulla da fare. Il luogo dove è avvenuto l’incidente mortale è il deposito di oli minerali Sigemi, in via Girolamo Gastaldi, a San Quirico.
Sequestrata l’area
Nel cantiere all’interno della Sigemi, davanti alle cisterne, ci sono impalcature che sorreggono tubature nuove in corso di montaggio. La gru stava sollevando proprio un gruppo di questi tubi di circa 10 metri di lunghezza destinati a trasportare gli oli minerali. Come riporta il portale Genova24 l’uomo non era un dipendente della Sigemi ma di una ditta che stava eseguendo dei lavori in appalto. Grande tristezza per l’accaduto, nessuno dei colleghi al momento ha voluto commentare l’accaduto.
Subito dopo il fatto, sul posto sono arrivati gli ispettori dell’Asp e il sostituto procuratore Stefano Puppo, che ha disposto il sequestro dell’area a fini di accertamento. Presenti i vigili del fuoco per gli accertamenti tecnici.
Le morti sul lavoro nel report Inail
Secondo gli ultimi dati Inail quest’anno, nella sola Liguria si è contato un episodio ogni 15 giorni, due al mese. L’ultima tragedia sul lavoro a Genova era avvenuta il 15 settembre in via Cecchi, quando Davide D’Aprile, 54 anni, è caduto da un ponteggio in via di allestimento su un palazzo ed è morto.
Il report si riferisce ai primi 8 mesi del 2021 dove il fenomeno delle “morti bianche” ha continuato ad avere dimensioni molto rilevanti: al 31 agosto i decessi sono 772, oltre tre al giorno. Con la fine dello smart working aumentano le morti nel tragitto casa-lavoro (+20,6%) e le malattie professionali.
Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Istituto – tra gennaio e agosto – sono state 349.449, oltre 27mila in più (+8,5%) rispetto allo stesso periodo del 2020. I casi mortali sono in calo (-6,2%) rispetto ai primi otto mesi dello scorso anno, anche se il confronto con il 2020 «richiede cautela», avverte l’Inail: i dati, infatti, sono «provvisori e influenzati fortemente» dall’emergenza coronavirus, che non permette ancora di conteggiare “un rilevante numero di tardive denunce mortali da contagio”, in particolare relative a marzo 2020. L’Istituto fa notare, inoltre, che i decessi causati dal Covid-19 avvengono dopo un periodo più o meno lungo dalla data del contagio. Tornano poi a crescere le malattie professionali, che sono state 36.496 (+31,5%).