CATANZARO C’è anche il consigliere regionale Filippo Mancuso, presidente designato dell’assemblea di Palazzo Campanella, tra le 19 le persone per le quali la Procura di Catanzaro ha chiesto il rinvio a giudizio nell’ambito del procedimento denominato “Gettonopoli” incentrato sull’indebita percezione dei gettoni di presenza per le attività delle commissioni permanenti dell’amministrazione di Catanzaro da parte di alcuni consiglieri comunali. Non è una sorpresa visto che lo scorso 26 ottobre il gip Valeria Isabella Valenzi aveva rigettato la richiesta di archiviazione proposta dall’accusa per “tenuità del fatto” e aveva disposto che il pubblico ministero entro dieci giorni formulasse l’imputazione nei confronti degli indagati.
Il gip di Catanzaro Antonella De Simone ha fissato l’udienza preliminare per il prossimo 11 gennaio nei confronti di Mancuso (difeso da Francesco Iacopino), Agazio Praticò (difeso da Antonio Lomonaco ), Antonio Mirarchi (difeso da Eugenio Perrone), Fabio Celia (difeso da Eugenio Perrone), Antonio Angotti (difeso da Eugenio Perrone), Manuela Costanzo (difesa da Giuseppe Pitaro), Francesca Carlotta Celi (difesa da Marco Reina), Lorenzo Costa (difeso da Maurizio Belmonte), Roberta Gallo (difesa da Amedeo Bianco), Francesco Gironda (difeso da Amedeo Bianco), Luigi Levato (difeso da Helenio Cartaginese), Rosario Mancuso (difeso da Michele De Cillis), Giuseppe Pisano, Rosario Lostumbo (difeso da Enzo Ioppoli), Cristina Rotundo (difesa da Amedeo Bianco), Giulia Procopi (difesa da Enzo De Caro), Fabio Talarico (difeso da Amedeo Bianco), Antonio Ursino (difeso da Daniela Gullì), Enrico Consolante (difeso da Flavio Pirrò e Rosario Montesanti). Gli imputati sono accusati, a vario titolo, di falsità ideologica e truffa.
Il Comune di Catanzaro, nella persona del sindaco, è stato individuato quale persona offesa dai firmatari della richiesta di rinvio a giudizio: il procuratore aggiunto Giulia Pantano e il sostituto procuratore Pasquale Mandolfino. Secondo l’accusa i presidenti delle commissioni Antonio Mirarchi, Luigi Levato, Giuseppe Pisano, Fabio Talarico, Manuela Costanzo, Enrico Consolante, Rosario Lostumbo, il vicepresidente Francesca Carlotta Celi, avrebbero attestato falsamente, nei verbali di riunione delle commissioni, lo svolgimento di numerose sedute, con la partecipazione propria e di altri consiglieri, laddove, invece, gli indagati non vi partecipavano affatto o vi prendevano parte solo in modo temporaneo e intermittente. Secondo l’accusa, grazie alle false verbalizzazioni, tutti gli imputati inducevano in errore il Comune di Catanzaro (da qui la contestazione della truffa) procurandosi l’ingiusto profitto del versamento, in loro favore, da parte dell’ente, dei cosiddetti “gettoni di presenza” per la loro partecipazione alle riunioni. Un danno complessivo calcolato per in 21.796 euro con riferimento ai mesi di novembre e dicembre 2018. (a.truzzolillo@corrierecal.it)
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