Omicidio Carone nel Vibonese, nuovi elementi potrebbero riaprire il caso
Svolta nel fatto di sangue avvenuto a Santa Domenica di Ricadi nel 2004. Indagini difensive mettono in dubbio il coinvolgimento di Pasquale Quaranta

VIBO VALENTIA Nuovi importanti elementi nelle indagini difensive sull’omicidio Carone avvenuto il 12 marzo 2004. Secondo quanto riporta Gazzetta del Sud, attraverso gli elementi prodotti dall’avvocato Diego Brescia, sarebbe da escludersi il coinvolgimento del suo assistito, il 58enne Pasquale Quaranta, condannato in via definitiva all’ergastolo nel 2017. Spetta ora alla Corte d’Assise d’Appello di Salerno valutare i nuovi elementi quindi l’ammissibilità della richiesta di revisione della sentenza di condanna e del relativo processo.
A tirare in ballo Quaranta era stato, nel 2009, lo slovacco Peter Cacko, che si era autoaccusato dell’omicidio di Saverio Carone e dei tentati omicidi di Pietro Carone e Ivano Pizzarelli indicando l’odierno condannato come committente dei tre fatti di sangue. Alla base una presunta comunicazione da dentro a fuori il carcere tramite telefoni criptati e una contesa territoriale tra Quaranta e Carone, che non accettava “invasioni” nel “suo” territorio. Nella ricostruzione del killer slovacco, dopo due tentativi falliti, il terzo sarebbe andato a buon fine anche grazie all’ausilio di due complici connazionali.