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ROMANZO QUIRINALE | I partiti giocano a scacchi. E spunta Gegia, inconsapevole candidata – VIDEO

L’attrice, dopo le “vele” apparse con il suo volto, si chiama fuori: «Non c’entro, sono troppo tirchia». Mentre Miseferi “interroga” Magorno, Minasi e Versace sull’evoluzione del voto

Pubblicato il: 26/01/2022 – 18:52
ROMANZO QUIRINALE | I partiti giocano a scacchi. E spunta Gegia, inconsapevole candidata – VIDEO

ROMA «Forse Gegia diventerà presidente della Repubblica». «Ma che caaaaaspita…». Gigi Miseferi attacca, Gegia risponde. Per chiarire che non c’entra nulla con le “vele” e i volantini che la candidano al Colle. È successo tutto martedì, «dopo il riposino: appena ho riacceso il telefono, i ragazzi della mia Accademia mi hanno inondato di foto delle vele. Mi sono fatta una risata, visto che negli scrutini escono fuori nomi strani».

«Non ho più riso – continua – quando ieri sera il Tg5 ha fatto vedere un servizio e poi hanno fatto vedere questo camioncino e commentavano lasciando pensare che fossi io a farmi pubblicità. Non sono stata io: non ho bisogno di pubblicità; non ho il tempo di farlo (né di farsi pubblicità, né di fare il presidente della Repubblica, ndr). E poi io sono tirchia, non avrei mai speso questi soldi. Non farei mai politica, neanche la consigliera di circoscrizione, preferisco essere amata». Servito lo “scoop” di giornata, l’attore-inviato del Corriere della Calabria si dedica al consueto giro di pareri tra i grandi elettori calabresi. 

Tocca a Ernesto Magorno, senatore di Italia Viva e «punta di Diamante», come dice Miseferi. «Anche oggi vincerà la scheda bianca – spiega –. Siamo già in ritardo perché il Paese è in emergenza. I leader delle forze politiche più importanti hanno l’obbligo di trovare una sintesi». I calabresi «si aspettano di più in generale. Ieri assieme al governatore Occhiuto abbiamo ragionato sulle emergenze croniche della regione. Emerge l’ansia che c’è non di ripartire, ma di partire. Perché la Calabria è ferma».

L’esordio di Tilde Minasi, senatrice della Lega e assessore regionale alle Politiche sociali (deve ancora optare per uno dei due incarichi) è all’insegna dell’emozione. «Non è un ex voto», scherza Miseferi, «è un voto reale». Minasi spera «che si arrivi subito a una convergenza su un nome. Oggi il centrodestra ha la maggioranza e ci aspettiamo un’apertura su una delle nostre indicazioni. Spero che si possa arrivare domani a un nome condiviso». E se il presidente fosse una donna? «Sarebbe bellissimo, i tempi sono maturi». E se si dovessero protrarre i tempi, Minasi sposa la “soluzione” proposta da Miseferi: «Rivogliamoci a un’agenzia immobiliare per trovare l’inquilino giusto». 

«Eh…», risponde la deputata di Forza Italia Giusy Versace quando Miseferi (che la presenta come «super eroina») le chiede come è andata la giornata elettorale. «Sono un’inguaribile ottimista come sempre, spero che si trovi un accordo. Al di là dei pettegolezzi, devo dire che questo non è un voto, è “il voto”. Mi tremano le gambe che non ho, se posso fare una battuta». La parlamentare dice che vorrebbe sapere chi si sia divertito a scrivere i nomi più improbabili. «Non potrei essere più contenta – aggiunge – se arrivasse la designazione di una donna, magari della nostra area. Stay tuned, chissà, domani forse sarà la volta buona». E chiude mostrando la foto che le ha dedicato un collega al momento del voto. Paparazzata alla Camera

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