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VERSO LE ELEZIONI

Centrosinistra “agitato”, centrodestra in stand by. A Cosenza si apre la partita della Provincia

Lo scontro tra vecchia e nuova linea del Pd potrebbe favorire i rivali, area in cui il percorso condiviso sembra già tracciato. Alle urne il 20 marzo

Pubblicato il: 09/02/2022 – 17:16
di Luca Latella
Centrosinistra “agitato”, centrodestra in stand by. A Cosenza si apre la partita della Provincia

CORIGLIANO ROSSANO Non saranno “popolari”, magari interesseranno solo a chi mastica politica e ricopre ruoli attivi, ma l’elezione del prossimo presidente della Provincia di Cosenza potrebbe servire a soppesare schieramenti politici, comprendere come si stanno evolvendo correnti e dinamiche, ed eventualmente spostare equilibri.
Il 20 marzo sindaci e consiglieri comunali dei comuni della Provincia di Cosenza saranno chiamati – in un suffragio di secondo livello – ad eleggere il nuovo presidente dell’ente intermedio. Ed entro il 28 febbraio dovranno essere presentate le candidature.
Centrodestra e centrosinistra hanno da tempo iniziato a muovere i plotoni tra gli amministratori dei 150 comuni, probabilmente anche per far tesoro del passato ed evitare che si ripetano nuovamente i fatti di un anno fa, quando l’unico candidato presidente era stato Franco Iacucci, poi dimessosi per la sopraggiunta elezione al Consiglio regionale. Allora ne era uscita mortificata la politica ed il grande gioco della democrazia. Se si considera che le elezioni a presidente e quelle per il rinnovo del consiglio provinciale, già avvenute a dicembre, sono sfalsate, allora è ancor più comprensibile l’anomalia nella gestione di un ente la cui riforma è rimasta strozzata tra legge Delrio e referendum renziano che contemplava anche la revisione del Titolo V della costituzione, rispedito al mittente dagli italiani nel 2016.
Da allora, per le Province sono iniziati i problemi tra deleghe, competenze ed esiguità di risorse, immaginando il trasloco verso quell’“area vasta” mai concretamente compiuto. Sembra, quindi, complicata la vita dell’ente intermedio e come stia assolvendo ai suoi compiti tra le ristrettezze di un bilancio assorbito dalla manutenzione della viabilità e degli edifici scolastici.

Gli schieramenti sullo scacchiere

Sotto il profilo politico, potrebbe essere interessante capire, soprattutto nel centrosinistra – perché dall’altra parte la strada sembra ormai tracciata – come si evolveranno le dinamiche interne al Pd, che sulla carta vanta già un candidato: l’attuale presidente facente funzioni, Ferdinando Nociti, sindaco di Spezzano Albanese. Forte, peraltro, dell’appoggio di buona parte del partito e terminazione dell’area che ha espresso prima Mario Oliverio e poi l’ex fido scudiero, Franco Iacucci.
Le ultime evoluzioni legate alle candidature al congresso provinciale che si celebrerà a breve, in concomitanza con quelli cittadini, hanno aperto ad una nuova interpretazione del Pd della provincia di Cosenza, sostanzialmente imbastita dal commissario provinciale, e referente nazionale per gli enti locali, Francesco Boccia. In questa direzione la linea sulla candidatura del sub-commissario Maria Lucanto, voluta proprio dall’ex ministro, ha prevalso sull’altro candidato, espressione dello storico Pd cosentino.
In mezzo, però, ci sarà l’antagonista Flavio Stasi, il sindaco di Corigliano Rossano che, legittimamente, da primo cittadino della città più grande e popolosa della provincia, aspira ad indossare anche la fascia azzurra. La sua candidatura è certa e non ci sarà un dietrofront dell’ultimo secondo come avvenuto a febbraio 2021. A questo punto resta da capire se Stasi concorrerà da autonomo movimentista o se riuscirà a incarnare la linea di rinnovamento di bocciana ispirazione. Tra il sindaco di Corigliano Rossano e Francesco Boccia, in questi mesi si sono consumati diversi incontri, perché Stasi potrebbe servire al Pd e il Pd potrebbe servire a Stasi che ha capito, ormai, cosa fare “da grande” e quanto sia necessario vantare un apparato politico alle spalle dopo una vita votata al movimentismo. E poi sembra personificare l’identikit del presumibile nuovo percorso dem: giovane-esperto e sindaco di una grande città.
Questa candidatura, però, non è ben vista da molti, anche nella sua stessa Corigliano Rossano che sta giungendo al congresso cittadino con la fusione dei quattro circoli esistenti e con tre candidati a segretario, uno espressione ultradiretta del primo cittadino che, seppur lo farà, nel Pd, comunque, non ha messo piede ufficialmente.
Molti contestano i metodi dell’ex enfant prodige della politica nostrana: bypassare il locale e provinciale per rivolgersi direttamente a piazza del Nazareno.
Che Stasi sarà della partita è comunque certo, anche se non indosserà – per il momento – la maglia del Partito democratico, ormai celebre per avere più Dna. Come certa è quella di Ferdinando Nociti che dalla sua ha un vantaggio: l’essere facente funzioni, vantare già la simpatia di una importante fetta di Pd e l’investitura ufficiale dem. Cosa accadrà da qui al 28 febbraio, si saprà presto. Nociti o Stasi? Piuttosto Nociti e Stasi.

Centrodestra: già tutto previsto?

Qualora saranno in due a contendersi la poltrona più importante di piazza XX Settembre, potrebbero “fare” il gioco del centrodestra che presenterà – con tutta probabilità – il sindaco di San Giovanni in Fiore, Rosaria Succurro. Nel corso di una puntata del talk “In primo piano” andata in onda a fine gennaio su L’altro Corriere Tv, in un intervista ad Ugo Floro, Rosaria Succurro era stata chiara in proposito nell’offrire una sua disponibilità alla candidatura a presidente della Provincia di Cosenza per il centrodestra unito e coeso.
Coalizione che potrà contare anche sulla proposta di Fratelli d’Italia che indicherà un nominativo tra i due sindaci del partito in Calabria: Luigi Lirangi, primo cittadino di Terranova da Sibari e già coordinatore provinciale, e Giocchino Lorelli, sindaco di San Pietro in Amantea. (l.latella@corrierecal.it)

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