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L’analisi

«Contro il caro bollette servono interventi straordinari»

In queste ore il Governo si appresta ad approvare misure per 6 miliardi di euro per fronteggiare il caro bollette che si è abbattuto sulle famiglie, sul mondo del lavoro, sulle imprese e sugli Ent…

Pubblicato il: 19/02/2022 – 8:26
di Cgil, Federconsumatori e Filctem
«Contro il caro bollette servono interventi straordinari»

In queste ore il Governo si appresta ad approvare misure per 6 miliardi di euro per fronteggiare il caro bollette che si è abbattuto sulle famiglie, sul mondo del lavoro, sulle imprese e sugli Enti pubblici in una spirale inflazionistica che a cascata potrebbe portare ulteriori aumenti, oltre che sui beni di prima necessità, anche sul costo dei servizi locali.
Bene fanno i sindaci del catanzarese a manifestare contro il caro bollette e ad individuare possibili soluzioni. Una mobilitazione dalle ragioni condivisibili a cui aderiscono CGIL, Federconsumatori e Filctem Calabria. E’ paradossale che dove non ha potuto il Covid oggi siano le dinamiche congiunturali ed internazionali, nonché la mancanza di adeguate politiche industriali ed energetiche, a bloccare i timidi segnali di ripresa così necessari per rimettere in movimento il Paese, i consumi e l’occupazione.
Eppure, nonostante le misure di sostegno fin qui adottate dal Governo in risposta alle sollecitazioni delle associazioni dei consumatori per l’azzeramento degli oneri di sistema per il quarto trimestre 2021 ed il primo trimestre 2022 per le utenze elettriche, nonostante il rifinanziamento del bonus elettrico per le famiglie meno abbienti (quando il titolare della fornitura possiede un reddito ISEE non superiore a 8.265,00 euro o non superiore a 20.000 euro se con almeno 4 figli a carico, se titolare di reddito o pensione di cittadinanza per le famiglie che fanno uso di apparecchi elettromedicali), nonostante la possibilità di rateizzazione delle bollette, gli effetti prodotti in bolletta dagli aumenti del costo delle materie energetiche stanno generando conseguenze dirompenti per la tenuta sociale dell’intero sistema Paese. Una crisi che sollecita tutti alla condivisione delle ragioni e delle responsabilità chiamate in causa.
Ciò vale ancor di più per la Calabria che, alla beffa di essere produttrice di energia in quantità superiore ai propri consumi, subisce l’aggravante di un caro bollette che si abbatte su redditi molto più bassi della media nazionale, sulla fragilità del suo sistema produttivo e sullo stato di tenuta finanziaria di molti Enti.
Solo nel primo trimestre 2022 l’aumento del costo dell’energia elettrica per una famiglia tipo (2.700 KWh di consumo annuo e con potenza impegnata di 3 KW per i consumi energetici e 1.400 metri cubi annui per il gas) comporterà un aumento rispettivamente del 55% sull’energia e del 41,8% sul gas. A ciò si aggiungono gli aumenti intervenuti nel corso del 2021 che hanno prodotto rincari su base annua del 48% per l’energia e del 38,9% per il gas. Un vero salasso per le famiglie.
Già due anni fa Federconsumatori è stata promotrice di una raccolta di firme nazionale per sollecitare il Governo ad una riforma degli oneri di sistema per agire strutturalmente sul fronte dei costi in bolletta. Non se n’è colta tempestivamente la necessità seppure quell’azione ha aperto un primo e importante varco politico.
Oggi, in un contesto carico di complessità in cui il caro bollette rischia di annullare ogni sforzo per reggere i contraccolpi della crisi pandemica e il potere di acquisto dei redditi, il Governo in primo luogo, ma non meno l’intero sistema degli Enti Locali, ha la responsabilità di farsi carico di una battaglia non solo di tenuta economica, ma anche di equità e di giustizia sociale per evitare che alle povertà tradizionali, già di per se gravi, si sommino nuove povertà energetiche e fattori inflazionistici che avrebbero effetti devastanti sui consumi, sull’occupazione e sulla tenuta dei principali servizi di prossimità.
Non solo, il caro bollette sta ponendo con forza dirompente il tema di come l’intero Paese si renda sempre più autosufficiente nell’approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili per interpretare a pieno gli obiettivi di transizione ecologica.
La risposta non è in misure tampone ma come, in un Paese dotato di ogni componente naturale e di transizione, vengano attivate e promosse politiche circolari green di media e lunga scadenza per produrre e immagazzinare energia da fonti rinnovabili perseguendo obiettivi di sostenibilità ambientale e sociale.
In tale ottica, è indispensabile cogliere ogni opportunità di programmazione favorita dalle risorse ordinarie, comunitarie e del PNRR per dotare la Regione ed i territori di piani energetici entro cui collocare ogni obiettivo che abbia ricadute e vantaggi sulle famiglie, sul sistema produttivo ed occupazionale e sull’efficientamento energetico di ogni servizio pubblico.
Nell’immediato, per limitare l’impatto del caro bollette, CGIL, Federconsumatori e Filctem della Calabria ritengono importante che il Governo intervenga prevedendo misure proporzionate alle condizioni delle famiglie, non facendo pesare gli oneri e la tassazione su tutti gli utenti domestici di luce e gas e di forniture condominiali nella stessa misura ma, prevedendo una progressività in base al reddito, anche attraverso detrazioni proporzionali.
In tema di oneri di sistema, oltre all’adozione di una forma di gradualità è necessario:
• Eliminare le voci obsolete e ingiustificate.
• Applicare l’IVA solo sui costi della materia prima e non su importi già comprensivi di altre tasse.
• Spostare alcuni incentivi sulla fiscalità generale a partire da quello per le energie rinnovabili definito dalla componente Asos.
• Bonus sociali: innalzare il valore del bonus elettrico e la soglia ISEE di accesso in particolare per utenze nel cui nucleo sono presenti minori, anziani o soggetti con disabilità.
Inoltre, per incidere realmente nella lotta alla povertà energetica e al caro energia, nonché per accelerare il percorso di transizione, è fondamentale:
• Disporre una sospensione, in questa delicata fase, dei distacchi per morosità per le famiglie meno abbienti.
• Adottare, rispetto alla modulazione già prevista, forme di rateizzazioni delle fatture per i clienti inadempienti ed emesse da gennaio 2022, in relazione all’effettiva capacità reddituale di ogni singolo cliente, per evitare l’accumulo e la concomitanza di altre rate.
• L’adozione di una politica degli acquisti di gas ed energia coordinata e gestita a livello europeo, per un approvvigionamento delle risorse più vantaggioso per gli Stati membri.
• L’istituzione dell’albo dei venditori autorizzati ad operare nel settore dell’energia in base a parametri che prendano in considerazione solidità e correttezza e soprattutto il loro impegno nel campo dell’energia sostenibile.
• La valorizzazione di esperienze virtuose in tema di sviluppo sostenibile, quali le comunità energetiche e di solidarietà per il contrasto alla povertà energetica, quale il Banco dell’energia.
• La ridefinizione del ruolo dell’Acquirente Unico, che dovrà poter continuare ad acquistare energia verde per la pubblica amministrazione.
• Prevedere che i gestori di energia e gas facciano la loro parte istituendo fondi di solidarietà a sostegno delle famiglie più fragili.
In questo scenario CGIL, Federconsumatori e Filctem Calabria continueranno ad esercitare ogni funzione di tutela, di rappresentanza e di costruzione di alleanze per dare voce al disagio di consumatori, lavoratori e pensionati colpiti dal caro bolletta.

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